venerdì 7 febbraio 2014

IL DIARIO DI SILVIA

Stiamo per iniziare il 5° giorno di traversata oceanica verso i Caraibi destinazione Martinica. La nostra posizione è 16°.18' N, 33°.39' W. Percorse finora 514 Miglia, ne mancano 1581.
Finalmente sta spuntando il sole dopo 4 giorni di copertura totale che non aiutava il nostro morale e nemmeno i pannelli solari. Carenza energetica soprattutto la sera, ridotti al minimo i consumi. La sera del 3° giorno abbiamo acceso il motore per 1 ora ricaricando un po' le batterie e permettendoci di avere un contatto radio serale con gli amici del network italiano. Come già sapete ogni giorno alle 13,00 e alle 21,00 UTC c'è l'appuntamento con questi “cari” radioamatori che dall'Italia danno un supporto a tutti i naviganti che passano gli Oceani.
Lui, l'Oceano, è stato un po' grigio in questi giorni, non sembrava molto amichevole ma in realtà le sue onde sono basse e ci spingono a poppa. L'Aliseo è abbastanza stabile ma soffia ancora un po' da N/E; dovrebbe diventare un E andando avanti.
Stiamo tenendo una buona media per i nostri standard, circa 130 M al giorno con velocità media di 5,5 nodi. Il morale va ad alti e bassi. Come sempre i primi giorni si fa fatica a prendere il ritmo, i turni di notte ti scombussolano molto, ma per fortuna questa volta il mal di mare mi ha risparmiata, quindi abbiamo potuto sfamarci bene con le innumerevoli “delizie” che avevo preparato il giorno prima della partenza.
Un paio di rotture mi hanno messo addosso un po' di ansia nei giorni scorsi: il tangone che teneva aperto il fiocco sopravento si è letteralmente piegato sullo strallo a causa di un'onda che ha fatto straorzare la barca mandando il fiocco a collo e il caricabasso non ha tenuto il tangone verso prua. Niente paura il Capitano ne ha uno più corto di riserva e intanto si accinge a tagliare e rimettere a posto quello piegato...pazienza sarà un po' più corto.
Seconda rottura ieri quando lo stralletto sul quale era inferita la tormentina si è sfilato dal “Norsmann” in testa d'albero. Anche qui si tira fuori lo strallo di riserva e con un po' di ingegno e una drizza si riposiziona. Tutte queste operazioni ovviamente hanno dei tempi molto lunghi perchè si è in mare aperto, con la barca lanciata a 6 nodi e le onde che ti fanno rollare. Naturalmente si è legati, ma questo impedisce e rallenta ulteriormente i movimenti. Per fortuna tutto si risolve, non sono grossi danni, ma in molti ci hanno detto che in traversata (e non solo) si rompe di tutto, è meglio aspettarsi che si rompa ogni giorno qualcosa e se questo da una parte aumenta la tua attenzione, dall'altra aumenta anche l'ansia per la prossima cosa si romperà. Man mano che passa il tempo però, come già sperimentato, il disagio diminuisce e ce la mettiamo tutta per restare sereni.

Ritornando alle vele abbiamo provato diversi assetti: randa con fiocco tangonato a farfalla, randa con 1 mano + mezzo fiocco, mezzo fiocco sottovento + tormentina tangonata sopravento. Quest'ultima sembra la situazione ideale per ora, che dà il maggior equilibrio a Cheri e non fa lavorare troppo il nostro instancabile Gas.
Oggi il menù prevede pasta con il ragù. Il ragù preparato e messo sottovuoto nei vasetti è un'ottima soluzione per le lunghe navigazioni dove la carne fresca non è reperibile. Speriamo di pescare anche qualcosa anche se non abbiamo ancora avuto il tempo e la voglia di provarci.
Ha ricominciato a piovere, arrivederci sole, speriamo di rivederti domani per un po' di tempo in più.

Sabato 25/01/2014
8° giorno di navigazione: da ieri il panorama è cambiato, o meglio sono cambiati i colori visto che il panorama è sempre lo stesso! Lo scenario tipico da traversata con Alisei descritto sui libri ha preso il sopravvento : il cielo è di un azzurro brillante con poche nuvolette soffici qua e là, il mare è di un blu strabiliante, sembra sia cosparso di milioni di piccoli pezzi di specchi che riflettono la luce quasi abbagliandoti. Ve lo immaginate ascoltare “Caruso” a tutto volume in pozzetto guardando questo spettacolo? Le emozioni sono talmente forti che mi vengono quasi le lacrime agli occhi. Marco si fa rapire per ore guardando l'orizzonte. Io sono meno sensibile al suo fascino, lo adoro e mi ci perdo quando risplende e lo “schivo” e lo temo quando è buio e “alza la voce” (alza le onde). Allora mi piace rintanarmi nel guscio e farmi cullare. Cullare è un termine romantico in questo contesto , rollare definisce meglio la realtà. Si rolla di continuo, le onde tendono ad essere ancora irregolari e tutto balla. Gli stipetti sono riempiti di strofinacci, presine, pezzi di cartone e qualsiasi altra cosa che aiuti ad attutire i rumori che vi sono all'interno a causa degli oggetti che continuano a sbattere. Poco importa se prima di partire cerchi di sistemare tutto alla perfezione in modo che ogni cosa si incastri e non si muova. Ci sarà un crescendo di “stic, stoc, stac” specialmente di notte, che non danno tregua. Poi cerchi di eliminarne uno e ne compare subito un altro. E' matematico, è una battaglia persa.
La mia battaglia maggiore è in cucina per cercare di tener fermi utensili, piatti e cibo che mi sfuggono via senza pietà. A pranzo oggi mi è volata una forchetta e il Capitano l'ha ritrovata dopo 10 minuti di ricerche. In più in questa andatura abbiamo il frigo sopravento e ogni volta che lo apri devi stare attento che non ti crolli tutto addosso. Diciamo che non è proprio una crociera, ma a noi (forse un po' masochisti a volte) CI PIACE COSI'!
Parliamo un po' di navigazione: la media di percorrenza è ancora buona, sempre attorno alle 130 M al giorno. In questo momento mancano 1148 M, percorse 947, domani dovremmo essere a metà strada. Posizione: 15°.50' N, 41°.10' W. Nei giorni scorsi mi ero scordata di dirvi che abbiamo incrociato 2 barche tedesche partite quando noi da Mindelo. Spika e Salmon (questi i nomi) ci hanno inseguito per un po' ma poi li abbiamo seminati. Ieri notte abbiamo incrociato un'altra barca francese Montalò. Stranamente parlavano un po' di inglese (credo che i francesi siano l'unico popolo che si rifiuta di parlare un'altra lingua al di fuori della loro!), ma con un mix di anglo-francese siamo riusciti a capirci. Anche loro destinazione Martinica; questa volta loro ci hanno seminato. Che snob!

Giovedì 30/01/2014
Inizia il 13° giorno. Mancano 550 M, praticamente siamo a ¾ della strada. Questa 2° settimana di navigazione è decisamente più piacevole, cielo azzurro, pochi groppi (brevi acquazzoni) e mare molto più tranquillo tanto che sono ben più rilassata con lui, l'Oceano, ma meglio non abbassare la guardia. Stamattina abbiamo issato anche la randa dell'albero di mezzana per farci spingere un mezzo nodo più veloci. Così abbiamo ben 3 vele che si pavoneggiano su Cheri. Non abbiamo più incontrato altre barche. Ogni tanto compare un gabbiano che ti fa subito pensare di essere vicino alla terra, ma in realtà la prima volta che l'ho visto eravamo esattamente in mezzo, lontani 1000 Miglia. Come faranno a volare così lontano e per così tanto tempo? Mi vien voglia di urlargli di venire a risposarsi un po' sull'albero di Cherazada, ma lui è perfettamente a suo agio con le ali spiegate.
I turni di notte diventano sempre meno pesanti anche se Marco fa sempre più ore di me di guardia. Abbiamo ormai una routine consolidata, ma che ruota ancora sull'orario UTC (orario di Greenwich), anche se ci avviciniamo al 60° di longitudine. Ogni 15° scatta un'ora di fuso orario per cui all'arrivo saranno -4 ore rispetto a Greenwich (-5 ore dall'Italia). Fa un po' strano svegliarsi al mattino alle 9 UTC e vedere che fuori inizia appena ad albeggiare. Il resto della giornata passa tra cucina, lettura, cucito per me e lavoretti per Marco, e riposo. Oggi il Capitano mi ha promesso un film nelle ore centrali della giornata quando i pannelli solari caricano al massimo. Forse ciò vi farà sorridere, ma questa è veramente una cosa speciale per me. Guardare un film in mezzo all'Oceano...figata!


Domenica 2/02/2014
Manca poco! Il Gps in questo momento segna 182 M mancanti.
Negli ultimi 3 giorni il vento ha deciso di andare in vacanza costringendoci a ridurre drasticamente la velocità e abbassando notevolmente la nostra media. Che smacco! Noi eravamo già tutti gasati di arrivare lunedì pomeriggio e invece abbiamo dovuto rivedere i nostri calcoli. Se continua così raggiungeremo terra nelle prime ore di Martedì. Magari a voi non sembra una gran differenza, ma vi assicuro che dopo più di 2 settimane in mezzo al mare, la differenza la fa. Ok cmq va bene così, fa parte del gioco. L'unica “noia” è l'avvicinamento a terra di notte che è decisamente più delicato e richiede molta più attenzione, ma l'atterraggio è previsto nella baia di St.Anne che a detta di tutti i portolani è molto facile e non presenta pericoli di sorta.
In compenso questo poco vento ha reso la vita a bordo ben più confortevole, senza gran scossoni e e rollii impetuosi. Ieri abbiamo provato la doccia all'aperto, in pozzetto con la solar-shower, che in pratica è una sacca di plastica nera che riscalda l'acqua al suo interno con il calore dei raggi solari. Ieri era quasi bollente. Per evitare cadute ci siamo seduti per terra in pozzetto, ma l'effetto sapone sul corpo mi ha fatto diventare una vera e propria saponetta che guizzava da una parte all'altra del pozzetto e sebbene cercassi di tenermi in tutti i modi ho inesorabilmente aumentato il numero dei miei già innumerevoli ematomi. Povera me!



Lunedì 3/02/2014
Sto scrivendo ora queste righe per ingannare l'attesa in vista del prossimo arrivo, previsto fra 9 ore circa. Invano ho tentato di dormire oggi, l'adrenalina sale; dovremmo riposare visto che la notte sarà lunga e più vigile del solito, ma la sindrome da atterraggio non ci molla. Da un certo punto di vista mi mancherà questo spettacolo, il mio quotidiano Buongiorno all'Oceano che mi riempiva gli occhi di blu. E' stata un'esperienza molto grande per me, difficile psicologicamente, spossante fisicamente, ma incredibilmente unica e vitale.


Martedì 4/02/2014
L'àncora tiene. SIAMO ARRIVATI!!...dopo 16 giorni e 16 ore di navigazione. E' buio pesto, sopra di noi un tetto di stelle e intorno a noi tante altre luci che ci sembrano ancora qualcosa di estraneo. Cheri ora è ferma e si gode beatamente il meritato riposo.
Noi siamo stralunati e felici, brindiamo, mangiamo, cantiamo e balliamo in pozzetto nel cuore della notte.
Poi crolliamo come sassi tra le braccia di Morfeo, aspettando che arrivi il giorno a darci il benvenuto in questo nuovo mondo che abbiamo trovato lungo la strada.

Grazie Oceano per averci lasciato passare.

Grazie Cheri per averci portato, protetto e confortato.

Grazie Gas per non aver mollato.

Grazie mio Capitano per avermi dato il coraggio e la forza di farlo.

1 commento:

  1. Ma dal primo al quinto giorno hai dipinto le fiancate che non c'è il diario???? :))

    RispondiElimina