IL
DIARIO DI SILVIA
Stiamo
per iniziare il 5° giorno di traversata oceanica verso i Caraibi
destinazione Martinica. La nostra posizione è 16°.18' N, 33°.39'
W. Percorse finora 514 Miglia, ne mancano 1581.
Finalmente
sta spuntando il sole dopo 4 giorni di copertura totale che non
aiutava il nostro morale e nemmeno i pannelli solari. Carenza
energetica soprattutto la sera, ridotti al minimo i consumi. La sera
del 3° giorno abbiamo acceso il motore per 1 ora ricaricando un po'
le batterie e permettendoci di avere un contatto radio serale con gli
amici del network italiano. Come già sapete ogni giorno alle 13,00 e
alle 21,00 UTC c'è l'appuntamento con questi “cari” radioamatori
che dall'Italia danno un supporto a tutti i naviganti che passano gli
Oceani.
Lui,
l'Oceano, è stato un po' grigio in questi giorni, non sembrava molto
amichevole ma in realtà le sue onde sono basse e ci spingono a
poppa. L'Aliseo è abbastanza stabile ma soffia ancora un po' da N/E;
dovrebbe diventare un E andando avanti.
Stiamo
tenendo una buona media per i nostri standard, circa 130 M al giorno
con velocità media di 5,5 nodi. Il morale va ad alti e bassi. Come
sempre i primi giorni si fa fatica a prendere il ritmo, i turni di
notte ti scombussolano molto, ma per fortuna questa volta il mal di
mare mi ha risparmiata, quindi abbiamo potuto sfamarci bene con le
innumerevoli “delizie” che avevo preparato il giorno prima della
partenza.
Un
paio di rotture mi hanno messo addosso un po' di ansia nei giorni
scorsi: il tangone che teneva aperto il fiocco sopravento si è
letteralmente piegato sullo strallo a causa di un'onda che ha fatto
straorzare la barca mandando il fiocco a collo e il caricabasso non
ha tenuto il tangone verso prua. Niente paura il Capitano ne ha uno
più corto di riserva e intanto si accinge a tagliare e rimettere a
posto quello piegato...pazienza sarà un po' più corto.
Seconda
rottura ieri quando lo stralletto sul quale era inferita la
tormentina si è sfilato dal “Norsmann” in testa d'albero. Anche
qui si tira fuori lo strallo di riserva e con un po' di ingegno e una
drizza si riposiziona. Tutte queste operazioni ovviamente hanno dei
tempi molto lunghi perchè si è in mare aperto, con la barca
lanciata a 6 nodi e le onde che ti fanno rollare. Naturalmente si è
legati, ma questo impedisce e rallenta ulteriormente i movimenti. Per
fortuna tutto si risolve, non sono grossi danni, ma in molti ci hanno
detto che in traversata (e non solo) si rompe di tutto, è meglio
aspettarsi che si rompa ogni giorno qualcosa e se questo da una parte
aumenta la tua attenzione, dall'altra aumenta anche l'ansia per la
prossima cosa si romperà. Man mano che passa il tempo però, come
già sperimentato, il disagio diminuisce e ce la mettiamo tutta per
restare sereni.
Ritornando
alle vele abbiamo provato diversi assetti: randa con fiocco tangonato
a farfalla, randa con 1 mano + mezzo fiocco, mezzo fiocco sottovento
+ tormentina tangonata sopravento. Quest'ultima sembra la situazione
ideale per ora, che dà il maggior equilibrio a Cheri e non fa
lavorare troppo il nostro instancabile Gas.
Oggi
il menù prevede pasta con il ragù. Il ragù preparato e messo
sottovuoto nei vasetti è un'ottima soluzione per le lunghe
navigazioni dove la carne fresca non è reperibile. Speriamo di
pescare anche qualcosa anche se non abbiamo ancora avuto il tempo e
la voglia di provarci.
Ha
ricominciato a piovere, arrivederci sole, speriamo di rivederti
domani per un po' di tempo in più.
Sabato
25/01/2014
8°
giorno di navigazione: da ieri il panorama è cambiato, o meglio sono
cambiati i colori visto che il panorama è sempre lo stesso! Lo
scenario tipico da traversata con Alisei descritto sui libri ha preso
il sopravvento : il cielo è di un azzurro brillante con poche
nuvolette soffici qua e là, il mare è di un blu strabiliante,
sembra sia cosparso di milioni di piccoli pezzi di specchi che
riflettono la luce quasi abbagliandoti. Ve lo immaginate ascoltare
“Caruso” a tutto volume in pozzetto guardando questo spettacolo?
Le emozioni sono talmente forti che mi vengono quasi le lacrime agli
occhi. Marco si fa rapire per ore guardando l'orizzonte. Io sono meno
sensibile al suo fascino, lo adoro e mi ci perdo quando risplende e
lo “schivo” e lo temo quando è buio e “alza la voce” (alza
le onde). Allora mi piace rintanarmi nel guscio e farmi cullare.
Cullare è un termine romantico in questo contesto , rollare
definisce meglio la realtà. Si rolla di continuo, le onde tendono ad
essere ancora irregolari e tutto balla. Gli stipetti sono riempiti di
strofinacci, presine, pezzi di cartone e qualsiasi altra cosa che
aiuti ad attutire i rumori che vi sono all'interno a causa degli
oggetti che continuano a sbattere. Poco importa se prima di partire
cerchi di sistemare tutto alla perfezione in modo che ogni cosa si
incastri e non si muova. Ci sarà un crescendo di “stic, stoc,
stac” specialmente di notte, che non danno tregua. Poi cerchi di
eliminarne uno e ne compare subito un altro. E' matematico, è una
battaglia persa.
La
mia battaglia maggiore è in cucina per cercare di tener fermi
utensili, piatti e cibo che mi sfuggono via senza pietà. A pranzo
oggi mi è volata una forchetta e il Capitano l'ha ritrovata dopo 10
minuti di ricerche. In più in questa andatura abbiamo il frigo
sopravento e ogni volta che lo apri devi stare attento che non ti
crolli tutto addosso. Diciamo che non è proprio una crociera, ma a
noi (forse un po' masochisti a volte) CI PIACE COSI'!
Parliamo
un po' di navigazione: la media di percorrenza è ancora buona,
sempre attorno alle 130 M al giorno. In questo momento mancano 1148
M, percorse 947, domani dovremmo essere a metà strada. Posizione:
15°.50' N, 41°.10' W. Nei giorni scorsi mi ero scordata di dirvi
che abbiamo incrociato 2 barche tedesche partite quando noi da
Mindelo. Spika e Salmon (questi i nomi) ci hanno inseguito per un po'
ma poi li abbiamo seminati. Ieri notte abbiamo incrociato un'altra
barca francese Montalò. Stranamente parlavano un po' di inglese
(credo che i francesi siano l'unico popolo che si rifiuta di parlare
un'altra lingua al di fuori della loro!), ma con un mix di
anglo-francese siamo riusciti a capirci. Anche loro destinazione
Martinica; questa volta loro ci hanno seminato. Che snob!
Giovedì
30/01/2014
Inizia
il 13° giorno. Mancano 550 M, praticamente siamo a ¾ della strada.
Questa 2° settimana di navigazione è decisamente più piacevole,
cielo azzurro, pochi groppi (brevi acquazzoni) e mare molto più
tranquillo tanto che sono ben più rilassata con lui, l'Oceano, ma
meglio non abbassare la guardia. Stamattina abbiamo issato anche la
randa dell'albero di mezzana per farci spingere un mezzo nodo più
veloci. Così abbiamo ben 3 vele che si pavoneggiano su Cheri. Non
abbiamo più incontrato altre barche. Ogni tanto compare un gabbiano
che ti fa subito pensare di essere vicino alla terra, ma in realtà
la prima volta che l'ho visto eravamo esattamente in mezzo, lontani
1000 Miglia. Come faranno a volare così lontano e per così tanto
tempo? Mi vien voglia di urlargli di venire a risposarsi un po'
sull'albero di Cherazada, ma lui è perfettamente a suo agio con le
ali spiegate.
I
turni di notte diventano sempre meno pesanti anche se Marco fa sempre
più ore di me di guardia. Abbiamo ormai una routine consolidata, ma
che ruota ancora sull'orario UTC (orario di Greenwich), anche se ci
avviciniamo al 60° di longitudine. Ogni 15° scatta un'ora di fuso
orario per cui all'arrivo saranno -4 ore rispetto a Greenwich (-5
ore dall'Italia). Fa un po' strano svegliarsi al mattino alle 9 UTC e
vedere che fuori inizia appena ad albeggiare. Il resto della giornata
passa tra cucina, lettura, cucito per me e lavoretti per Marco, e
riposo. Oggi il Capitano mi ha promesso un film nelle ore centrali
della giornata quando i pannelli solari caricano al massimo. Forse
ciò vi farà sorridere, ma questa è veramente una cosa speciale per
me. Guardare un film in mezzo all'Oceano...figata!
Domenica
2/02/2014
Manca
poco! Il Gps in questo momento segna 182 M mancanti.
Negli
ultimi 3 giorni il vento ha deciso di andare in vacanza
costringendoci a ridurre drasticamente la velocità e abbassando
notevolmente la nostra media. Che smacco! Noi eravamo già tutti
gasati di arrivare lunedì pomeriggio e invece abbiamo dovuto
rivedere i nostri calcoli. Se continua così raggiungeremo terra
nelle prime ore di Martedì. Magari a voi non sembra una gran
differenza, ma vi assicuro che dopo più di 2 settimane in mezzo al
mare, la differenza la fa. Ok cmq va bene così, fa parte del gioco.
L'unica “noia” è l'avvicinamento a terra di notte che è
decisamente più delicato e richiede molta più attenzione, ma
l'atterraggio è previsto nella baia di St.Anne che a detta di tutti
i portolani è molto facile e non presenta pericoli di sorta.
In
compenso questo poco vento ha reso la vita a bordo ben più
confortevole, senza gran scossoni e e rollii impetuosi. Ieri abbiamo
provato la doccia all'aperto, in pozzetto con la solar-shower, che in
pratica è una sacca di plastica nera che riscalda l'acqua al suo
interno con il calore dei raggi solari. Ieri era quasi bollente. Per
evitare cadute ci siamo seduti per terra in pozzetto, ma l'effetto
sapone sul corpo mi ha fatto diventare una vera e propria saponetta
che guizzava da una parte all'altra del pozzetto e sebbene cercassi
di tenermi in tutti i modi ho inesorabilmente aumentato il numero dei
miei già innumerevoli ematomi. Povera me!
Lunedì
3/02/2014
Sto
scrivendo ora queste righe per ingannare l'attesa in vista del
prossimo arrivo, previsto fra 9 ore circa. Invano ho tentato di
dormire oggi, l'adrenalina sale; dovremmo riposare visto che la notte
sarà lunga e più vigile del solito, ma la sindrome da atterraggio
non ci molla. Da un certo punto di vista mi mancherà questo
spettacolo, il mio quotidiano Buongiorno all'Oceano che mi riempiva
gli occhi di blu. E' stata un'esperienza molto grande per me,
difficile psicologicamente, spossante fisicamente, ma incredibilmente
unica e vitale.
Martedì
4/02/2014
L'àncora
tiene. SIAMO ARRIVATI!!...dopo 16 giorni e 16 ore di navigazione. E'
buio pesto, sopra di noi un tetto di stelle e intorno a noi tante
altre luci che ci sembrano ancora qualcosa di estraneo. Cheri ora è
ferma e si gode beatamente il meritato riposo.
Noi
siamo stralunati e felici, brindiamo, mangiamo, cantiamo e balliamo
in pozzetto nel cuore della notte.
Poi
crolliamo come sassi tra le braccia di Morfeo, aspettando che arrivi
il giorno a darci il benvenuto in questo nuovo mondo che abbiamo
trovato lungo la strada.
Grazie
Cheri per averci portato, protetto e confortato.
Grazie
Gas per non aver mollato.
Grazie
mio Capitano per avermi dato il coraggio e la forza di farlo.
Ma dal primo al quinto giorno hai dipinto le fiancate che non c'è il diario???? :))
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