martedì 11 febbraio 2014

Ciao a Tutti,
vediamo un po' sicuramente siamo stati un po' pigri in questi giorni.
Vi faccio un riassuntino di questi giorni: arrivati come spero abbiate letto di fronte al paesino di Saint-Anne vi siamo rimasti per 2 giorni senza neppure fare l'ingresso alla dogana in Martinica. Il paesaggio, l'acqua calda e la voglia di rilassarci hanno prevalso sulle formalità da espletare. La nostra bella bandiera gialla (che nel codice di segnalamento marittimo indica un'imbarcazione che richiede di poter espletare le pratiche per poter entrare in un nuovo Stato) issata sulla dritta dell'albero di maestra faceva bella mostra di se. Finalmente il 3° giorno ci decidiamo ad entrare nel canale che conduce alla fine del CUL-de-SAC de le Marin; in pratica un Hurrican hole dove si sono sviluppate le maggiori attività inerenti le attività di noleggio e della nautica da diporto in generale.
I contrasti anche qui non mancano: siamo in Francia, la Martinica è un DOM (uno di quei possedimenti d'oltremare che resistono dall'epoca del colonialismo), i prezzi sono paragonabili ad una qualsiasi capitale europea, ma molte case sono baracche; poi vi è il marina nuovo, cemento e vetrate, contro assiti e case in stile simil coloniale; infine le barche: un marina sempre pieno dove i catamarani e le imbarcazioni sopra i 50 piedi la fanno da padrone mentre all'ancora un variegato e incredibilmente grande numero di imbarcazioni di ogni forma e materiale e dimensione dondolano pigramente: ed il clima... acqua decisamente più calda ed in cielo una continua alternanza di nubi e sole pioggia e vento.
Arriviamo tardi al posto di dogana, abbiamo delle indicazioni vecchie, è stato traslocato nella parte nuova e qui alle 18.00 locali (in pratica al tramonto) chiudono quasi tutti. Ci accontentiamo di un giretto alla ricerca di un market ma pare che sia a 15 Km (la notizia è errata o come si manifesta poi il nostro francese è da ripassare, o meglio studiare velocemente). Tornati verso il marina scopriamo una navetta verso un Carrefour... bisogna acquistare almeno 150€ ma gli siamo simpatici è l'ultimo giro poi si chiude ed allora abbiamo 40' per poter fare la spesa.
Torniamo in barca e per la 3° notte non abbiamo ancora regolarizzato la nostra entrata in Martinica.
Ma qui vi sono talmente tante imbarcazioni che pare non interessare a nessuno. Inoltre con tutta la loro storia di pirati e combattimenti e contrabbandieri e chissà cos'altro, noi siamo ben misera cosa.
Sono stati 2 giorni di sole e temperatura mite, ma oggi il terzo giorno piove; provo distrattamente a chiamare Martigues al VHF e la risposta arriva, stanno per arrivare ma oggi è tutto un susseguirsi di groppi e piovaschi con nuvole nere che si muovono nel cielo velocemente; i giorni scorsi erano bianche e pigre. Scendiamo a terra per fare acquisti di cime che si sono usurate durante la traversata e per fare finalmente dogana. Che differente da Capo Verde: là in un'impeccabile divisa un militare della polizia marittima compilava carte ma si aveva un contatto umano, tra Creolo Portoghese e Spagnolo qualcosa si riusciva a comunicare; qui si entra in capitaneria una molto piacevole signorina da dietro un bancone con un sorriso indica una saletta dove vi sono 5 computer (ordenatur) dove si compila un modulo lo si stampa si torna da loro, mettono un timbro, molto gentilmente si pagano 5 euro (7€ per ogni isola a Capo Verde dove si faceva l'ingresso ma non l'abbiamo fatto in tutte...) e si va via....
Per tornare in barca facciamo un giro largo ed andiamo a visitare le varie baiette che sono poi i punti maggiormente protetti dagli uragani. Qui scopriamo un gran numero di barche abbandonate e semiaffondate, facciamo la conoscenza di Franco e Silvana della barca Scherzamica, vivono qui e si spostano per lavorare come skipper e hostess per dei russi. La barca è piazzata qui con 5 ancore in tutte le direzioni a ridosso delle mangrovie, mi spiace non averla fotografata. Rientriamo in barca e nel pomeriggio torniamo per finire la spesa dei materiali per la barca schivando i piovaschi, mentre rientriamo troviamo i nostri amici che stanno sbarcando! E' il compleanno di Silvia ed allora cerchiamo un posticino in spiaggia dove i bimbi dopo 15 giorni di traversata possano giocare e noi ci scambiamo le nostre “avventure”. Sicuramente a Silvia mancano le sue amiche e le loro chiacchiere veloci e taglienti... ma anche qui non è male, i piedi nella sabbia e un calore che non da fastidio. Certo lei vorrebbe qui le sue amiche, lo si nota che le mancano.
P.S. non riesco a caricare le foto... sarà per la prossima volta

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