martedì 25 febbraio 2014

Abbiamo lasciato Martinica, dove abbiamo fatto indigestione di baguettes, brie e ananas, dove abbiamo esibito un timido ma simpatico francese, dove abbiamo preso confidenza con le noci di cocco, le tartarughe e le stelle marine. In poche ore, circa 8, siamo arrivati in un altro mondo...molto english!
La Dominica infatti è un ex possedimento inglese, si narra che sia stata l'ultima isola conquistata dagli europei grazie alla strenua resistenza degli indigeni. E' un paradiso per gli amanti delle camminate, poche spiaggie "caraibiche", fondali molto profondi anche a pochi metri dalla riva e poche possibilità di ancoraggio.
Arriviamo a Rousseau, la capitale, e convinti che sia Lunedì andiamo a fare la "clearance" alla dogana, ma invece ci accorgiamo troppo tardi che in realtà è Domenica (è la prima volta che perdiamo così la cognizione del tempo)....troppo tardi perchè paghiamo le tasse di entrata 3 volte tanto il solito previsto nei giorni feriali...questo perchè viene considerato "overtime" cioè orario straordinario. In ogni caso paghiamo con una piccola riserva di dollari americani (non avendo ancora avuto il tempo di cambiare euri in dollari caraibici, la moneta locale). Essendo appunto domenica è tutto chiuso e poche anime vagano per la cittadina, che comunque da un'impressione un po' più ordinata ed efficente rispetto all'isola francese. Però bohhh....non ci conquista e dopo aver dovuto sborsare altri 10 usd per una notte attaccati alla boa di ancoraggio (non c'erano altre possibilità se non a 2 miglia dalla città) decidiamo di spostarci più a nord, a Portsmouth, altre 20 miglia di navigazione con continui salti di vento che ci hanno fatto tribolare un po' con accendi/spegni il motore e continui cambi di direzione di Eolo, che passava dalla bolina alla poppa senza tanto preavviso. Arrivati finalmente in questa grande e unica bella baia (a detta dei portolani) della Dominica, diamo ancora in 4 metri di fondo su sabbia, circondati da altre decine di barche che oziano lentamente sotto il sole. Noi ci mettiamo in prima fila per poter sfruttare la Wi-fi del ristorante che si affaccia sulla spiaggia di fronte a noi. Poi si scende a terra e sorseggiando una Coca-cola ghiacciata per ottenere la password, ci ritroviamo davanti i nostri amici austriaci che avevamo incontrato a El Hierro (Canarie) poco prima di partire per Capo Verde. Che sorpresa, che bello rivederli! Dopo qualche ora di chiacchere decidiamo di continuare la serata su Cheri con un piatto di pasta e con un bella bottiglia di Amarone, dono del nostro amico Mauri. Gli austriaci infatti sono amanti del buon vino e soprattutto del buon vino italiano. Loro stanno andando a Sud, sono atterrati ad Antigua dalla traversata Atlantica e la loro prossima meta è Martinica. Noi facciamo il percorso inverso per ora, ma siamo sicuri che li ritroveremo da qualche parte tra queste isole. Ci salutiamo con affetto e appagati dalla reciproca piacevole compagnia. Domani noi si va a scoprire l'isola! Notte.

Ultimi sprazzi di Martinica.... tra cui jungle caraibiche, spiaggie, tramonti e bellezze dei fondali, compleanno di Marti e stranezze architettoniche...ma anche tristi resti di barche abbandonate tra le mangrovie dopo uno degli uragani ...e strani personaggi che si cimentano con i cocchi..mah!




Saint Anne




Saint Anne












                                                                                         camminata ad Absalon Fort de France








camminata ad Absalon Fort de France










camminata ad Absalon Fort de France



















Grand Anse d'Arlet










Buon Compleanno Martina!!!














St. Pierre



St. Pierre


St. Pierre


 





























Le Carbert



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