giovedì 27 febbraio 2014

Ciao a Tutti,
siamo dunque atterrati a Roseau. Non proprio quello che ci si aspettava, non riusciamo ad ancorare per la presenza di alti fondali e boe per l'ormeggio, quindi ci dobbiamo affidare a Marcus che ci ormeggia ad una boa, passerà poi a prendersi i 10US$ per il pernotto insieme ad una birra fresca. Noi scendiamo a terra in fretta e furia sia per fare l'ingresso alla dogana (per le barche conosciuta come clearance) sia per cercare una connessione Internet perchè abbiamo un appuntamento con Andreina e Daniele. Scendiamo e troviamo un pontile sgangherato,
pochissima gente per le strade, tutto chiuso.















 


  Palazzi governativi del Commonwealth perfettamente curati e casette molto carine ma le strade ed i marciapiedi sono rovinati. Non vediamo baracche ma piuttosto casette diroccate.







 











 




















 qualche strano frutto








Qui si guida a sinistra e devo stare attento perchè non ne sono assolutamente cosciente. Per 2 volte ho disturbato i pochi automobilisti che però sono molto sensibili ai limiti. Meno i ragazzi su potenti moto o scooter che sfrecciano senza ne casco ne magliette. Arriviamo alla dogana e dobbiamo attendere l'addetto per gli ingressi delle barche a vela.





Mentre attendiamo un rasta locale seduto comodamente di fianco alla transenna dell'accesso ci rivolge
la parola e comincia il suo monologo sulla situazione politica di quest'isola facente parte del Commonwealth. Parla molto velocemente e usa un accento locale che mi fa capire solo il senso generale e i miei interventi sono quindi molto cauti.
Che differenza la clearance qui, ci consegnano 2 moduli uno giallo ed uno rosa da compilare in duplice o triplice copia grazie all'ausilio della CARTA CARBONE!!! Erano millenni che non la usavo. Siamo in 4 barche e a parte noi gli altri sono americani o inglesi.
E qui scopriamo che abbiamo perso la cognizione del tempo: oggi non è Lunedì ma bensì Domenica … e quindi si paga il triplo perchè è festivo!!!
Ora cominciamo a riprendere anche familiarità con la matematica visto che qui si usano i dollari caraibici ma accettano anche dollari americani ed euro. Ora attenzione ai cambi e via di proporzioni.
Rientriamo in barca facendo un giretto per la città, che ci conferma il primo approccio.
Però non sono molto contento di questo luogo, di dover pagare l'ormeggio. Sicuramente l'isola vale molto di più per la sua natura entroterra che per le spiagge. Quindi domani ci sposteremo a Portsmouth.
Ciao a tutti,
lasciamo Saint Pierre un po' a malincuore, non si stava male vi era pure la fontanella dell'acqua vicino al mercato per potersi rifornire di acqua.
La prima navigazione in un canale tra le isole, quello che divide la Martinica dalla Dominica; abbiamo scelto un giorno in cui l'Aliseo soffia moderato e con onde basse (max 2,5 metri), ma nel canale avrebbe potuto aumentare. La navigazione è stata piacevole disturbata solo dalle onde che si sono rivelate corte e da direzioni un po' confuse, d'altronde tutta quella massa d'acqua che corre per oltre 2.000 miglia indisturbata poi si trova di fronte queste rocce quasi verticali ricoperte da questa fitta vegetazione; qui frangono e si infilano confuse nel mar dei Caraibi. L'unico problema che ho avuto è stato quello della scelta di quando spegnere il motore. Ero partito appena dopo l'alba senza vento per percorrere le 5 miglia che ci separavano dal canale sperando poi nell'Aliseo per l'attraversamento del canale e l'atterraggio. Avevo quasi raggiunto una barca a vela ed un'altra mi aveva superato da poco ed ambedue avevano da qualche minuto spento il motore. Mi sono apprestato anch'io a fare vela, ma ho perso l'attimo, sono rimasto fuori dal vento, loro erano riuscite ad entrare nell'Aliseo, io ero quel poco indietro per cui la raffica mi è girata in prua e si è spenta, la vedevo lì davanti a me, non mi sono deciso a riaccendere subito il motore e … non ho più visto le altre barche, sono arrivato a Roseau con 1 ora e mezza di ritardo sulla mia previsione iniziale...

mercoledì 26 febbraio 2014

Ciao a Tutti,

la mattina successiva si riparte verso nord, destinazione? Verso Saint Pierre, poi si vedrà. Costeggiamo per poter apprezzare la costa ed arrivati a Le Carbet decidiamo di passare qui la notte.
La spiaggia è molto aperta e rolliamo abbastanza, non dà troppa noia ma eravamo un po' disabituati al rollio. Non la troviamo comunque particolarmente interessante, a parte essere una lunga spiaggia di sabbia scura, l'acqua è torbida e non vi troviamo nulla di particolarmente interessante, bar e ristoranti sulla spiaggia, baracche e reti dei pescatori una strada che corre dietro la prima fila di case per turisti e dei locali.
Ne approfittiamo per una passeggiata lungo la spiaggia raggiunta a nuoto e poi via a Saint Pierre.
Qui l'atmosfera è differente, anche prima di scendere a terra mi piace. Qui si rolla meno che a Le Carbet, non pare ma è maggiormente riparata. Lunga ansa di sabbia scura, case sulla spiaggia qualche ristorante in prima linea ma senza tavolini o sedie direttamente in spiaggia.












































Case più raffinate in seconda fila, perfino la residenza del vescovo ed una chiesa a facciata con doppie torri molto imponente; aveva anche un teatro ma qui tutto è stato distrutto dal vulcano di Mont Pelee che ha distrutto qualsiasi cosa nel 1902. Si salvò solo un ubriacone che era stato rinchiuso in prigione... e poi dicono che bere fa male.... Noi comunque non abbiamo ancora approfittato delle visite gratuite alle distillerie di Rhum. Come si diceva qui è tutto a dimensione turismo, anche nei mercatini dove i locali vendono frutta e verdura fresche i prezzi sono da turisti. Per fortuna che rimane una certa cultura marinara e qui l'acqua potabile è gratuita. Qui di acqua non hanno problemi, sabato abbiamo addirittura indossato le cerate, avevano proprio bisogno di una lavata in acqua dolce. Domenica è giorno di mercato e poi non ho voglia di partire di domenica per Dominica, il nome viene proprio dal giorno in cui Colombo la scoprì.

martedì 25 febbraio 2014

PREPARATEVI,
 ORGIA DA BLOGGGGGGGG!!!!












Ciao a Tutti,
Arriviamo ad Anse Noir e portiamo il sole, la giornata di apre e riusciamo a festeggiare il 3° compleanno di Martina in spiaggia. Chissà dove sarò da grande? Di sicuro non si ricorderà di quel suo compleanno festeggiato in una spiaggia dei Caraibi....









































Ciao a Tutti,
abbiamo fatto un pò di confusione con la cronologia del blog, ma visto che abbiamo una buona connessione ieri Silvia ne ha approfittato mentre io me ne sono andato a dormire. Così ora lei dorme ed

io ho il campo libero.
Riprendo da dove ero rimasto ed aggiungo un pò di foto vecchie poichè avevamo difficoltà a caricarle.

 Volevamo salutare i nostri compagni di viaggio Martigues ed Indiana, ma abbiamo scoperto che martedì sarebbe stato il compleanno di Martina, non potevamo perdercelo. La nostra risalita verso Guadalupe ritarderà di qualche giorno. Non abbiamo una vera e propria idea sul nostro futuro, solo qualche indicazione potrei affermare. Guadalupe per trascorrere alcuni giorni con Andreina Daniele Luca ed altri amici italiani, poi forse le sorelle di Silvia. Poi non ne abbiamo idea; la stagione degli uragani e che cosa fare nel futuro per ora sono un problema non ancora risolto.
Intanto viviamo alla giornata.
Gommonne a vela
















 















Così ci trasferiamo a Grand Anse d'Arlet: o meglio il giorno successivo alla camminata ci aspettava una cena insieme ai nostri compagni di viaggio. Quando però rientriamo in barca dopo aver passato alcune ore al Mc Donal'd di Fort de France nella speranza di parlare con gli amici velisti radunati al lago (li abbiamo visti solo per pochi minuti, poi la connessione con loro è saltata personalmente ne ero molto rattristato. Avevo una gran voglia di sentirmi ancora parte di quella comunità), il Beppe ci “intima” di spostarci perchè stufo della musica proveniente dal lungomare, preparativi di qualche festa per il carnevale. Non ne siamo particolarmente entusiasti, ma la veleggiata al tramonto, la bella velocità di Chery su questo mare Caraibico e l'arrivo in questa affollata ma tranquilla baia ci rendono di nuovo sereni.
Grigliata su Martigues e qui scopriamo del compleanno di Martina. Detto fatto e ci fermiamo qui fino a martedì mattina per poi raggiungere ad Anse Noir in una mattina piovosa i nostri amici che ci avevano preceduti per impegni a Fort de France.
Abbiamo lasciato Martinica, dove abbiamo fatto indigestione di baguettes, brie e ananas, dove abbiamo esibito un timido ma simpatico francese, dove abbiamo preso confidenza con le noci di cocco, le tartarughe e le stelle marine. In poche ore, circa 8, siamo arrivati in un altro mondo...molto english!
La Dominica infatti è un ex possedimento inglese, si narra che sia stata l'ultima isola conquistata dagli europei grazie alla strenua resistenza degli indigeni. E' un paradiso per gli amanti delle camminate, poche spiaggie "caraibiche", fondali molto profondi anche a pochi metri dalla riva e poche possibilità di ancoraggio.
Arriviamo a Rousseau, la capitale, e convinti che sia Lunedì andiamo a fare la "clearance" alla dogana, ma invece ci accorgiamo troppo tardi che in realtà è Domenica (è la prima volta che perdiamo così la cognizione del tempo)....troppo tardi perchè paghiamo le tasse di entrata 3 volte tanto il solito previsto nei giorni feriali...questo perchè viene considerato "overtime" cioè orario straordinario. In ogni caso paghiamo con una piccola riserva di dollari americani (non avendo ancora avuto il tempo di cambiare euri in dollari caraibici, la moneta locale). Essendo appunto domenica è tutto chiuso e poche anime vagano per la cittadina, che comunque da un'impressione un po' più ordinata ed efficente rispetto all'isola francese. Però bohhh....non ci conquista e dopo aver dovuto sborsare altri 10 usd per una notte attaccati alla boa di ancoraggio (non c'erano altre possibilità se non a 2 miglia dalla città) decidiamo di spostarci più a nord, a Portsmouth, altre 20 miglia di navigazione con continui salti di vento che ci hanno fatto tribolare un po' con accendi/spegni il motore e continui cambi di direzione di Eolo, che passava dalla bolina alla poppa senza tanto preavviso. Arrivati finalmente in questa grande e unica bella baia (a detta dei portolani) della Dominica, diamo ancora in 4 metri di fondo su sabbia, circondati da altre decine di barche che oziano lentamente sotto il sole. Noi ci mettiamo in prima fila per poter sfruttare la Wi-fi del ristorante che si affaccia sulla spiaggia di fronte a noi. Poi si scende a terra e sorseggiando una Coca-cola ghiacciata per ottenere la password, ci ritroviamo davanti i nostri amici austriaci che avevamo incontrato a El Hierro (Canarie) poco prima di partire per Capo Verde. Che sorpresa, che bello rivederli! Dopo qualche ora di chiacchere decidiamo di continuare la serata su Cheri con un piatto di pasta e con un bella bottiglia di Amarone, dono del nostro amico Mauri. Gli austriaci infatti sono amanti del buon vino e soprattutto del buon vino italiano. Loro stanno andando a Sud, sono atterrati ad Antigua dalla traversata Atlantica e la loro prossima meta è Martinica. Noi facciamo il percorso inverso per ora, ma siamo sicuri che li ritroveremo da qualche parte tra queste isole. Ci salutiamo con affetto e appagati dalla reciproca piacevole compagnia. Domani noi si va a scoprire l'isola! Notte.

Ultimi sprazzi di Martinica.... tra cui jungle caraibiche, spiaggie, tramonti e bellezze dei fondali, compleanno di Marti e stranezze architettoniche...ma anche tristi resti di barche abbandonate tra le mangrovie dopo uno degli uragani ...e strani personaggi che si cimentano con i cocchi..mah!




Saint Anne




Saint Anne












                                                                                         camminata ad Absalon Fort de France








camminata ad Absalon Fort de France










camminata ad Absalon Fort de France



















Grand Anse d'Arlet










Buon Compleanno Martina!!!














St. Pierre



St. Pierre


St. Pierre


 





























Le Carbert