martedì 11 dicembre 2012

Una serata da sola in..barca!
Ho spedito fuori gli ometti questa sera dopo cena che andavano a farsi una birretta in un locale nella città vecchia già scoperto dalla coppia Ischi&Cupi, dove fanno la birra artigianalmente.
E io mi godo la pacifica solitudine qui nella pancia di Cheri, che ora sento a tutti gli effetti come la mia casa, dove c'è una routine quotidiana come ovunque e dove tutti i giorni si fa anche qualcosa per rimetterla in sesto, come se fosse una lunga ristrutturazione. I ragazzi ci stanno aiutando tanto, e sono bravi perchè ci mettono impegno e coinvolgimento. Oggi i negozi di nautica hanno riaperto e già abbiamo trovato dei pezzi vitali per il nostro timone a vento, altri devono essere ordinati..altri ancora si devono cercare. Intanto si sistemano altre cose..Marco si occupa delle infiltrazioni, i boat boys studiano e iniziano le modifiche al copriranda, io sperimento le prime riparazioni delle vele (il gennaker aveva una cucitura allentata) e il pomeriggio passa velocemente.
Stamattina abbiamo assaporato la burocrazia spagnola recandoci all'Oficina de atención al ciudadano perchè abbiamo saputo che il Comune appunto, mette a disposizione gratuitamente le biciclette per spostarsi in città. E' il famoso bike-sharing, ma a costo zero se non l'sms che invii con il tuo codice e il codice della bici, la quale si sblocca e la puoi utilizzare per tre ore, poi la ridepositi in una delle aree adibite ai parcheggi, se ti serve ancora aspetti per mezzora e poi te la riprendi per altre tre ore. Per noi appiedati una bici diventa vitale e quindi trascorriamo una buona ora di attesa all'interno di questi uffici affollati di persone impazienti e nervose, che sbottano a voce alta lamentandosi per gli sportelli senza personale. Chiediamo a qualcuno come funziona e loro scuotendo la testa e sospirando ci spiegano il disservizio della burocrazia spagnola...hanno tutta la nostra solidarietà...forse non sanno che noi in Italia siamo messi come loro..se non peggio...almeno qui c'è una parvenza di modernità.
Poi quando finalmente arriva il nostro turno, in qualche minuto sbrighiamo le pratiche e siamo fuori con il nostro codice abilitato.
E' incredibile come si riesca a raccogliere informazioni solo attraverso il passaparola.
All'interno di un marina quasi quasi internet non serve, perchè ognuno ha qualcosa da consigliarti, il negozio giusto, il noleggio di auto, la ricarica del gas, i servizi della città, gli autobus, le feste, i mercati e così via.
E proprio seguendo uno di questi suggerimenti (che in realtà ci viene dato da un tipo che si è messo a parlare con noi al bancone di un locale mentre mangiavamo delle squisitissime tapas) che ieri abbiamo letteralmente preso al volo l'autobus che ci avrebbe portato in 40 minuti a S.Matteo, un paesino al centro dell'isola famoso per il mercatino di prodotti tipici locali. Non ci ha detto però che saremmo saliti di altitudine così tanto da farci sbalzare dai 25° di Las Palmas ai 17° che troviamo lì.
Noi quattro in pantaloncini corti, ma grazie a Dio con felpa e giubbetto, saltiamo giù dall'autobus in compagnia di Kiko, un tipo che è venuto a sedersi vicino a noi dopo che siamo saliti, quasi curioso di conoscere sti quattro italiani che urlando, fischiando e correndo hanno fatto fermare l'autobus in corsa. Mi racconta con un ottimo inglese tanti aspetti dell'isola e dopo averci illustrato cosa troveremo al mercato si offre di accompagnarci a fare compere, dandoci degli ottimi consigli su un pane locale, formaggi, dolci, aromi e per finire ci regala a sorpresa una salsa tipica da mangiare con le patate. Siamo imbarazzati e allo stesso tempo felici di averlo incontrato...ah che bello trovare questa disinteressata ospitalità! Ci scambiano i contatti internettiani e dopo i saluti ci dirigiamo verso la sagra del paese dove è in onda una vera e propria balera piena di esemplari stravaganti che riempiono la pista. Ci scappano quattro grasse risate guardando le performance di alcune “giovanotte” un po' troppo eccentriche e incapaci di adattarsi al passare degli anni; da un certo punto di vista trasmettono un mix di tenerezza-tristezza, ma vi assicuro che in questo contesto sono l'attrazione della festa. Dopo uno spuntino al ritmo di valzer, cominciamo a sentire veramente il freddo; facciamo un mini giro turistico senza trovare nulla che mozzi il fiato, se non queste verdi colline con il cappello di nuvole grigie e riprendiamo l'autobus per ridiscendere sulla costa. In poco tempo siamo di nuovo sotto il tepore del sole e ritorniamo a casa costeggiando il mare e contando i gatti randagi che dormono sui massi scuri e caldi dei frangiflutti, intervallando la conta con i granchi rossi che stanno aggrappati invece sui massi bagnati più sotto.
Come passano veloci le giornate, il buio arriva presto qui..cala il sole e i nostri boys vanno a correre o a fare esercizi sulla spiaggia (Iski si esercita con una fascia elastica legata a due palme e ci cammina sopra...a mezzo metro da terra..non ricordo bene come di chiama, ma l'obiettivo è di riuscire a fare un bel po' di evoluzioni là sopra e direi che è già a buona strada).
Non ci sono grandi addobbi natalizi qui e l'atmosfera del Natale è ben lontana da quella a cui siamo abituati. Anche qui c'è la corsa ai regali e i negozi sono preparati pomposamente, ma come si fa a pensare al calore del Natale con la gente in spiaggia o per strada in canottiera? Sarà decisamente un Natale diverso, da una parte mi manca la magia della neve ma dall'altra sono felice di sentire il calore sulla pelle e non imbacuccarmi sotto il peso del freddo.
Il sonno sta arrivando cari amici...vi auguro una buonanotte.




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