Una serata da sola
in..barca!
Ho spedito fuori gli
ometti questa sera dopo cena che andavano a farsi una birretta in un
locale nella città vecchia già scoperto dalla coppia
Ischi&Cupi, dove fanno la birra artigianalmente.
E io mi godo la pacifica
solitudine qui nella pancia di Cheri, che ora sento a tutti gli
effetti come la mia casa, dove c'è una routine quotidiana come
ovunque e dove tutti i giorni si fa anche qualcosa per rimetterla in
sesto, come se fosse una lunga ristrutturazione. I ragazzi ci stanno
aiutando tanto, e sono bravi perchè ci mettono impegno e
coinvolgimento. Oggi i negozi di nautica hanno riaperto e già
abbiamo trovato dei pezzi vitali per il nostro timone a vento, altri
devono essere ordinati..altri ancora si devono cercare. Intanto si
sistemano altre cose..Marco si occupa delle infiltrazioni, i boat
boys studiano e iniziano le modifiche al copriranda, io sperimento le
prime riparazioni delle vele (il gennaker aveva una cucitura
allentata) e il pomeriggio passa velocemente.
Stamattina abbiamo
assaporato la burocrazia spagnola recandoci all'Oficina de atención
al ciudadano perchè abbiamo saputo che il Comune appunto,
mette a disposizione gratuitamente le biciclette per spostarsi in
città. E' il famoso bike-sharing, ma a costo zero se non l'sms
che invii con il tuo codice e il codice della bici, la quale si
sblocca e la puoi utilizzare per tre ore, poi la ridepositi in una
delle aree adibite ai parcheggi, se ti serve ancora aspetti per
mezzora e poi te la riprendi per altre tre ore. Per noi appiedati
una bici diventa vitale e quindi trascorriamo una buona ora di attesa
all'interno di questi uffici affollati di persone impazienti e
nervose, che sbottano a voce alta lamentandosi per gli sportelli
senza personale. Chiediamo a qualcuno come funziona e loro scuotendo
la testa e sospirando ci spiegano il disservizio della burocrazia
spagnola...hanno tutta la nostra solidarietà...forse non sanno
che noi in Italia siamo messi come loro..se non peggio...almeno qui
c'è una parvenza di modernità.
Poi quando finalmente
arriva il nostro turno, in qualche minuto sbrighiamo le pratiche e
siamo fuori con il nostro codice abilitato.
E' incredibile come si
riesca a raccogliere informazioni solo attraverso il passaparola.
All'interno di un marina
quasi quasi internet non serve, perchè ognuno ha qualcosa da
consigliarti, il negozio giusto, il noleggio di auto, la ricarica del
gas, i servizi della città, gli autobus, le feste, i mercati e
così via.
E proprio seguendo uno di
questi suggerimenti (che in realtà ci viene dato da un tipo
che si è messo a parlare con noi al bancone di un locale
mentre mangiavamo delle squisitissime tapas) che ieri abbiamo
letteralmente preso al volo l'autobus che ci avrebbe portato in 40
minuti a S.Matteo, un paesino al centro dell'isola famoso per il
mercatino di prodotti tipici locali. Non ci ha detto però che
saremmo saliti di altitudine così tanto da farci sbalzare dai
25° di Las Palmas ai 17° che troviamo lì.
Noi quattro in
pantaloncini corti, ma grazie a Dio con felpa e giubbetto, saltiamo
giù dall'autobus in compagnia di Kiko, un tipo che è
venuto a sedersi vicino a noi dopo che siamo saliti, quasi curioso
di conoscere sti quattro italiani che urlando, fischiando e correndo
hanno fatto fermare l'autobus in corsa. Mi racconta con un ottimo
inglese tanti aspetti dell'isola e dopo averci illustrato cosa
troveremo al mercato si offre di accompagnarci a fare compere,
dandoci degli ottimi consigli su un pane locale, formaggi, dolci,
aromi e per finire ci regala a sorpresa una salsa tipica da mangiare
con le patate. Siamo imbarazzati e allo stesso tempo felici di averlo
incontrato...ah che bello trovare questa disinteressata ospitalità!
Ci scambiano i contatti internettiani e dopo i saluti ci dirigiamo
verso la sagra del paese dove è in onda una vera e propria
balera piena di esemplari stravaganti che riempiono la pista. Ci
scappano quattro grasse risate guardando le performance di alcune
“giovanotte” un po' troppo eccentriche e incapaci di adattarsi al
passare degli anni; da un certo punto di vista trasmettono un mix di
tenerezza-tristezza, ma vi assicuro che in questo contesto sono
l'attrazione della festa. Dopo uno spuntino al ritmo di valzer,
cominciamo a sentire veramente il freddo; facciamo un mini giro
turistico senza trovare nulla che mozzi il fiato, se non queste verdi
colline con il cappello di nuvole grigie e riprendiamo l'autobus per
ridiscendere sulla costa. In poco tempo siamo di nuovo sotto il
tepore del sole e ritorniamo a casa costeggiando il mare e contando i
gatti randagi che dormono sui massi scuri e caldi dei frangiflutti,
intervallando la conta con i granchi rossi che stanno aggrappati
invece sui massi bagnati più sotto.
Come passano veloci le
giornate, il buio arriva presto qui..cala il sole e i nostri boys
vanno a correre o a fare esercizi sulla spiaggia (Iski si esercita
con una fascia elastica legata a due palme e ci cammina sopra...a
mezzo metro da terra..non ricordo bene come di chiama, ma l'obiettivo
è di riuscire a fare un bel po' di evoluzioni là sopra
e direi che è già a buona strada).
Non ci sono grandi
addobbi natalizi qui e l'atmosfera del Natale è ben lontana da
quella a cui siamo abituati. Anche qui c'è la corsa ai regali
e i negozi sono preparati pomposamente, ma come si fa a pensare al
calore del Natale con la gente in spiaggia o per strada in
canottiera? Sarà decisamente un Natale diverso, da una parte
mi manca la magia della neve ma dall'altra sono felice di sentire il
calore sulla pelle e non imbacuccarmi sotto il peso del freddo.
Il sonno sta arrivando
cari amici...vi auguro una buonanotte.
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