martedì 18 marzo 2014

Ciao a Tutti, 
dopo una notte passata all'ancora con la foresta di mangrovie alle spalle e il Grand Cul de Sac in prua decidiamo di salpare con destinazione Desaieux. 

 

Ma stavolta usciamo dal passaggio dell'Ilet Caret. Questa piccolissima isola è una cartolina, coralli, sabbia bianca, qualche palma e tutt'intorno solo acqua. Non fosse che noi ci siamo passati di Domenica ed era attorniata da imbarcazioni di tutti i tipi, potenza del turismo, anche le definizioni dei nostri portolani risentono di questa esplosione del turismo. 

 Il vento alle spalle leggero ci induce a far riprendere aria al caro vecchio Gennaker. Solo il riportarlo alla luce mi prende un po' di tempo ed anche la preparazione non è impeccabile tanto che il vento e Chery decidono che sono troppo lento e liberano la Genny (vezzeggiativo di Gennaker) dalla calza che lo imbrogliava. Rimasto di stucco e senza neppure la cimetta per richiuderlo in mano mi sono sentito perso. Fino a quando questi mattachioni non mi hanno fatto penzolare a 2 metri sopra la mia testa la cimetta... salvato in corner.

 

Arrivati alla punta ovest dell'isola il vento ci abbandona e procediamo a motore fino a raggiungere il paesino di Desaieux.












Carino e con molti baretti sulla spiaggia al posto delle case con le barche dei pescatori è un borgo tranquillo e piacevole, con una bella baia davanti dove attendendo il tramonto si possono ammirare i pellicani che volteggiano in aria per poi gettarsi in picchiata a pescare qualche pesce.
Alla fine anche noi “volteggiamo” con i remi fino alla barca (non ho ancora avuto il tempo di provare a far ripartire il fuoribordo).



1 commento: