venerdì 31 ottobre 2014
Ciao a Tutti, ecco come e' andata:
tanto per cominciare ore 5 di Lunedi' 12 Ottobre guardo il sito dell'Hurricane Center di Miami e danno Uragano classe 1; ore 6.00 chiedo ad un responsabile della marina se posso mettere una cima da una parte all'altra dell spazio acqueo tra 2 pontili per assicurare la poppa in caso di vento da Sud e non finire di prua sul pontile, la risposta fu che secondo lui avevano dato il cessato allarme uragano ma solo vento a massimo 40 nodi ma che se volevo potevo farlo in quanto il marina non avrebbe accolto nessuno. Ore 8.00 siamo oltre i 20 nodi, una barca a vela viene riomorchiato al pontile interno senza alcuna persona a bordo se non un aiutante ma senza motore.
Ore 8,30 arriva Roberto ed insieme a Tim lo aiuto a fissare le ultime cose, tra cui una provvidenziale cima al pontile opposto legandola al pilone di cemento. Losalvera' quando il vento girera' a Nord Ovest inaspettatamente.
Ore 9.30 siamo quasi a 30 nodi, un barcone trasformato in barcone di pirati a 4 piani in ferro viene respinto dal marina perche' e' tardi per metterlo in sicurezza, e lui intanto quasi si incaglia.
Ore 12.00 cominciamo a superare i 40 nodi le notizie sono che ad Antigua era Uragano.
Noi siamo pronti, cerco di sistemare le ultime cose, guardo le altre barche che corrono ai ripari ed io sono felice di aver lavorato ieri fino a tardi.
Da ora in poi e' tutto un crescendo, comincia a fare buio e sta ancora aumentando, cominciano a stracciarsi i primi fiocchi e si fa fatica a stare fuori, la pioggia sono minuscoli aghi sulla pelle.
Esco 2 volte la prima per assicurare un parabordo, strisciando basso per non farmi colpire dalla pioggia pungente e respirando a fatica, la seconda quando una cima si spezza e Chery si adagia sui parabordi sullo spigolo del finger. Silvia mi spinge ad uscire, dobbiamo provare a fare qualcosa, la cima di scorta era gia' pronta ma vi assicuro che non avevo nessuna voglia di uscire. Alla fine riesco a fissere tutto e sono fiero di quello che abbiamo fatto. Soffia di brutto da Nord Ovest, ma chi lo aveva previsto? penso a tutte le eventualita' di dove sara' passato o dove passera' il centro. Ora il pericolo e' un eolico che rischia d'impigliarsi in un fiocco che si e' strappato sopravento e un gigantesco rollbar d'acciaio con 2 pannelli solari da 120Watt l'uno sempre sopravento a noi.
Finalmente cala ma gira a sud e ci colpisce da poppa, le cime reggono ma l'acqua ora si polverizza in tutte le fessure delle tagliole d'accesso finendo copiosa sul carteggio e sui cavi delle batterie non ancora fissati. ci si arrangia con stracci ma dopo pochi minuti sono fradici, diventano provvidenziali persino 2 chucchiaini per gelato per deviare l'acqua che scorre all'interno delle tagliole,
Ore 20.30 sono stremato la tensione e' ancora alta; noto un cambio di tonailta' in tutto questo frastuono che oramai mi sembrava una sinfonia.
Ore 21.00 dico a Silvia che siccome sta mollando mi corico un po, fuori ci sono ancora 50 nodi ma a me sembrano bazzeccole.
Ore 23.00 mi sveglio di soprassalto!!!! SILENZIO.... Come SILENZIO? Dove sono?
Va tutto bene solo SILENZIO. Esco e comincio a camminare per i pontili, c'e' ancora un po di vento che muove i fiocchi ed i genova strappati, uno spettacolo surreale. ovunque in acqua galleggia di tutto. Sui pontili le cabine elettriche sono divelte in gran quantita' e poi le barche ferite dalla battaglia, impreparate ad affrontare il nemico hanno resistito come potevano, ma qualcuna avra' avuto la peggio... qualcuno allo spuntar del sole piangera'.
Mi fermo qui di storie ce ne sarebbero a centinaia.
Di foto ne troverete molte .
Io comincio a cazzare cime altrui ed a posizionare parabordi. Salvo il salvabile di cio' che e' rimasto.
Vedo bitte divelte e un finger quasi divelto completamente.
ora le foto, i commenti sono superflui
tanto per cominciare ore 5 di Lunedi' 12 Ottobre guardo il sito dell'Hurricane Center di Miami e danno Uragano classe 1; ore 6.00 chiedo ad un responsabile della marina se posso mettere una cima da una parte all'altra dell spazio acqueo tra 2 pontili per assicurare la poppa in caso di vento da Sud e non finire di prua sul pontile, la risposta fu che secondo lui avevano dato il cessato allarme uragano ma solo vento a massimo 40 nodi ma che se volevo potevo farlo in quanto il marina non avrebbe accolto nessuno. Ore 8.00 siamo oltre i 20 nodi, una barca a vela viene riomorchiato al pontile interno senza alcuna persona a bordo se non un aiutante ma senza motore.
Ore 8,30 arriva Roberto ed insieme a Tim lo aiuto a fissare le ultime cose, tra cui una provvidenziale cima al pontile opposto legandola al pilone di cemento. Losalvera' quando il vento girera' a Nord Ovest inaspettatamente.
Ore 9.30 siamo quasi a 30 nodi, un barcone trasformato in barcone di pirati a 4 piani in ferro viene respinto dal marina perche' e' tardi per metterlo in sicurezza, e lui intanto quasi si incaglia.
Ore 12.00 cominciamo a superare i 40 nodi le notizie sono che ad Antigua era Uragano.
Noi siamo pronti, cerco di sistemare le ultime cose, guardo le altre barche che corrono ai ripari ed io sono felice di aver lavorato ieri fino a tardi.
Da ora in poi e' tutto un crescendo, comincia a fare buio e sta ancora aumentando, cominciano a stracciarsi i primi fiocchi e si fa fatica a stare fuori, la pioggia sono minuscoli aghi sulla pelle.
Esco 2 volte la prima per assicurare un parabordo, strisciando basso per non farmi colpire dalla pioggia pungente e respirando a fatica, la seconda quando una cima si spezza e Chery si adagia sui parabordi sullo spigolo del finger. Silvia mi spinge ad uscire, dobbiamo provare a fare qualcosa, la cima di scorta era gia' pronta ma vi assicuro che non avevo nessuna voglia di uscire. Alla fine riesco a fissere tutto e sono fiero di quello che abbiamo fatto. Soffia di brutto da Nord Ovest, ma chi lo aveva previsto? penso a tutte le eventualita' di dove sara' passato o dove passera' il centro. Ora il pericolo e' un eolico che rischia d'impigliarsi in un fiocco che si e' strappato sopravento e un gigantesco rollbar d'acciaio con 2 pannelli solari da 120Watt l'uno sempre sopravento a noi.
Finalmente cala ma gira a sud e ci colpisce da poppa, le cime reggono ma l'acqua ora si polverizza in tutte le fessure delle tagliole d'accesso finendo copiosa sul carteggio e sui cavi delle batterie non ancora fissati. ci si arrangia con stracci ma dopo pochi minuti sono fradici, diventano provvidenziali persino 2 chucchiaini per gelato per deviare l'acqua che scorre all'interno delle tagliole,
Ore 20.30 sono stremato la tensione e' ancora alta; noto un cambio di tonailta' in tutto questo frastuono che oramai mi sembrava una sinfonia.
Ore 21.00 dico a Silvia che siccome sta mollando mi corico un po, fuori ci sono ancora 50 nodi ma a me sembrano bazzeccole.
Ore 23.00 mi sveglio di soprassalto!!!! SILENZIO.... Come SILENZIO? Dove sono?
Va tutto bene solo SILENZIO. Esco e comincio a camminare per i pontili, c'e' ancora un po di vento che muove i fiocchi ed i genova strappati, uno spettacolo surreale. ovunque in acqua galleggia di tutto. Sui pontili le cabine elettriche sono divelte in gran quantita' e poi le barche ferite dalla battaglia, impreparate ad affrontare il nemico hanno resistito come potevano, ma qualcuna avra' avuto la peggio... qualcuno allo spuntar del sole piangera'.
Mi fermo qui di storie ce ne sarebbero a centinaia.
Di foto ne troverete molte .
Io comincio a cazzare cime altrui ed a posizionare parabordi. Salvo il salvabile di cio' che e' rimasto.
Vedo bitte divelte e un finger quasi divelto completamente.
ora le foto, i commenti sono superflui
lunedì 27 ottobre 2014
Ciao a Tutti, 1
precisazione:
quando entriamo
nel canale siamo seguiti da un altro Amel Euros, ma più vecchio e da
un 2 alberi costruito in cemento di una coppia che effettuano day
charter nell'isola e preceduti da catamarani anche loro usati per il
day charter. La notizia dell'uragano si sta spargendo ma come
verificheremo alcuni giorni dopo solo tra i navigatori ma non tra
tutti.
Eravamo rimasti alla sera di domenica: per fortuna il
marina è dotato di una splendida doccia bollente (spesso qui ai
Caraibi non troverete impianti di riscaldamento dell'acqua, i tubi
passano talmente in superficie che il calore del terreno è
sufficiente per averee una doccia tiepida), ma il tasto dolente è
che il locale è climatizzato (qui si climatizzanno anche....); dai
maschietti è impostato a 25 gradi Celsius, percui non faccio altro
che infischiarmene del cartello e spengo il marchingegno infernale.
Silvia non è così scaltra, dalle femminucce è impostato a 19 gradi
Celsius, ma lei non si avvede del minuscolo tastino magico con col
magico simbolino dell'accensione/spegnimento. Quindi per me doccia
bollente e locale temperato, per Silvia doccia bollente e locale
freddino... come le terme romane...
Torniamo al nostro
ormeggio: siamo ormeggiati di prua alla banchina di cemento ed al
lato di dritta di Chery un finger anche lui pure in cemento. La
nostra prua punta dritta verso EST. Non male come hanno orientato i
pontili: puoi ormeggiare quasi ovunque verso i venti dominanti ed in
questo periodo lo consigliano.
Ragioniamo: devo
pensare bene a come sistemare l'ormeggio; le previsioni danno un
passaggio dell'uragano a Nord con rotazione dei venti a Est e la
botta di vento maggiore da Sud dove poi andranno a spegnersi, il
tutto per una dozzina di ore visto che da buon messicano Gozalo si
muove lentamente.
Di seguito le mie
scelte ed alcuni accorgimenti.
Comincio a
scegliere le cime e posizionarle. Avevo 15 cime d'ormeggio, alcune
doppie dove avevo cime di diametro piccolo
- averne in abbondanza non solo di lunghe, io avevo raccolto a Las Palmas un buon numero di cime d'ormeggio scartate da altre barche, mi sono servite tutte e ne ho pure prestata una ad un vicino, ricordate che drizze e scotte sono meno elastiche e secondo me è un errore in quanto non scaricano il tiro su altre cime
- posizionarle in tutte le direzioni non saprete mai con certezza come muoverà l'uragano
- se potete non fermatele sulle bitte ne abbiamo viste parecchie di saltate e anche una nostra si è mossa
- averne un paio di riserva da sostituire nel caso si rompesse qualcosa. A noi è successo e vi assicuro, fortunatamente l'avevo pronta, non è stato bello andarla a cambiare ma è stata utile
- REGOLATE LE CIME IN MANIERA CHE LAVORINO IL PIÙ POSSIBILE INSIEME, dopo l'uragano ho avuto alcune cime stirate (almeno un paio di quasi 50 cm)
Posiziono i
parabordi sulla battagliola di Chery sul lato di dritta dove potrebbe
appoggiarsi al finger e a prua paralleli all'acqua assicurati alla
bitta della barca, ne lascio 2 scaramanticamente sul lato di babordo
- METTETE I PARABORDI FISSATI SULL'ESTREMITÀ DEL FINGER o comunque alla banchina dove potreste sbattere, non saprete mai quale punto della barca colpirà il finger... Roberto ha salvato la barca con questo noi è andata bene ma sono corso a mettere 5 parabodi legati in battagliolaper coprire la zona
- procuratevi parabordi grossi e cilindrici i palloni vanno bene per le fiancate che rientrano
- proteggete la prua o la poppa con paradorbi, RICORDATE CHE PER LO SFORZO TENDONO A SOLLEVARSI O A SCAPPARE VIA SOPRATTUTTO DA PRUA E POPPA
- per la poppa meglio 2 o 4 legati tra loro nella parte bassa così non si aprono sui 2 lati (visto e poppa sfigurata) 1 PALLONE A POPPA DA SOLO CENTRALE SE LA BARCA SI MUOVE IN DIAGONALE SCAPPA e dovrete rifare uno spigolo
- con 6 parabordi non farete nulla
Posiziono il
motore del tender in pozzetto;
assicuro il
pannello solare in battagliola
- errore vanno smontati tutti non ho avuto danni ma la prossima volta li tolgo dalle battagliole metre quelli fissati al dogger e uno flessibile legato con cimette in tuga non hanno sofferto
smonto pannelli
solari sul rollbar; l'eolico l'avevo già smontato qualche giorno fa
visto che non mi carica le batterie ed ha un problemino che non
riesco a capire.
Il fiocco ben
rollato con scotte tesate e rolla fiocco assicurato (la lezione
imparata al lago di Garda presso la Sphera Sail darà i suoi frutti)
(attingo a tutte le mie esperienze fatte e lette) alla fine avrò
pure un po' di mal di testa. La randa ben chiusa nel suo copriranda
fatto da noi e cucito tutto da Silvia.
- Qui mi è andata bene, mai lasciare fiocco avvolti e togliere randa e fissare il boma in tuga è una ottima idea
Alla prossima il
racconto di come è andata e se riesco anche foto.
domenica 19 ottobre 2014
Ciao a Tutti,
in navigazione mi invento un sistema per collegare il salpancore e l'elica di prua. Alla fine quasi miracolosamente funzioneranno pure loro.
Arriviamo al pelo al ponte, ma Roberto dal contender, mentre ci scortava hanno pure provato a pescare, ci avvisa che hanno spostato l'orario d'apertura per permettere ad altre barche d'entrare. Ci mettiamo in attesa e finalmente il ponte si solleva. La carena sporca e forse devo controllare l'elica che col nuovo motore non funziona a dovere, non ci permettono di avere una velocità adeguata ed inoltre la corrente di marea contraria non ci agevola, quindi ci becchiamo gli improperi degli addetti mentre i turisti scattano foto dalle camere degli alberghi.
Roberto ci ha riservato un posto al marina e ci ormeggiamo di prua in uno dei pontili interni con la prua rivolta a Est.
Ormai il sole sta tramontando ed io finisco di mettere cime d'ormeggio alle ore 22.00.
Via eolico e pannelli solari tutto rizzato, ma con ancora le vele inferite ma ben serrate.
Buonanotte e a domani
in navigazione mi invento un sistema per collegare il salpancore e l'elica di prua. Alla fine quasi miracolosamente funzioneranno pure loro.
Arriviamo al pelo al ponte, ma Roberto dal contender, mentre ci scortava hanno pure provato a pescare, ci avvisa che hanno spostato l'orario d'apertura per permettere ad altre barche d'entrare. Ci mettiamo in attesa e finalmente il ponte si solleva. La carena sporca e forse devo controllare l'elica che col nuovo motore non funziona a dovere, non ci permettono di avere una velocità adeguata ed inoltre la corrente di marea contraria non ci agevola, quindi ci becchiamo gli improperi degli addetti mentre i turisti scattano foto dalle camere degli alberghi.
Roberto ci ha riservato un posto al marina e ci ormeggiamo di prua in uno dei pontili interni con la prua rivolta a Est.
Ormai il sole sta tramontando ed io finisco di mettere cime d'ormeggio alle ore 22.00.
Via eolico e pannelli solari tutto rizzato, ma con ancora le vele inferite ma ben serrate.
Buonanotte e a domani
sabato 18 ottobre 2014
Ciao a Tutti,
eccoci qui dopo duri giorni di lavoro per rimettere tutto in ordine.
La cosa carina è che non vi siete preoccupati visto che l'informazione nei canali di stato
probabilmente non è passata;
sarà che il centro governativo americano ha fatto cilecca con le previsioni,
sarà che un uragano che non distrugge qualche città americana o un'economia produttive che abbia ripercussioni a lungo termine sui mercati,
sarà quel che sarà ma di esperienze in questi giorni ne ho fatte a bizzeffe.
Sarà meglio che mi decida a metterle in prosa così magari a qualcuno un domani potranno servire.
Primo vatti a fidare dei modelli matematici: Gonzalo era classificato come un buono a nulla, come a scritto in una mail il navigatore Alberto di Seestern “Gonzalo il nome di un simpatico e bonario messicano”.
La realtà per come la percepisco io è racchiusa nelle parole di Roberto (un grande) che
con accento orvietano-romano dice “ questi nun cianno capito un cazzo”.
Secondo mai mettersi a fare dei lavori grossi con un meteo non stra stabile nella stagione degli uragani e in genere.
E' si perchè io mi ero approcciato a cambiare tutti i cablaggi dalle batterie al quadro comandi ammodernando e sistemando l'impianto. Un cruccio che mi perseguitava dalla partenza, sistemato in parte con la sostituzione ma mancava il tocco finale, la sistemazione assoluta.
Così dopo il solito acquazzone mattutino mi decido visto la giornata stabile ed il vento che sarebbe rinforzato solo il pomeriggio successivo a scollegare tutte le utenze.
L'unica cosa che ho mantenuto in vita era il frigo (la mia vita è legata a filo doppio col frigorifero.... altimenti Silvia mi ammazza!!! ;) )
Tutto procede bene stacco fili taglio fascette tolgo e rimetto cavi pulisco controllo sostituisco elimino mentre continuo a cercare di rimanere lucido in mezzo a quelo groviglio di cavi.
Tester forbici cacciaviti testimoni per passare i cavi e continui controlli per non perdere il filo del lavoro. Da mal di testa anche per il caldo e il sole che martella senza pietà anche sotto il tendalino.
Silvia intanto si dimena silenziosamente in una barca devastata e piena di ostacoli e oggetti che lascio ovunque cercando di non rimanere legata o impigliata in qualche cavo.
Cerca di cucinare e preparare una torta.
Arriva la telefonata di Roberto, in sintesi: " Marco devi andare nella Simpson bay questi non ci hanno capito un cazzo arriva una roba grossa"
Io :" Non posso, ho tutto scollegato ... e poi qui non si muove nessuno neppure i pescatori.... Silvia sta facendo la torta..."
Roberto :" Ti tiro dentro io andiamo"
Io :"Aspetta ci risentiamo"
Mi sembra eccessivo il barometro e stabile e tutto è normale nessun segnale....
dopo 15 minuti Roberto richiama :" Andiamo, vengo a prenderti ti rimorchio"
Io :"Aspetta vediamo..."
Mi metto a smadonnare e comincio a pensare a come fare.
Silvia si mette a preparare per la partenza.
Arriva Roberto non ho una cima lunga a portata di mano
E' TUTTO UN GRAN MISCUGLIO QUI!!!
Collego al volo 2 cavi, metto 3 fascette per non far andare i cavi sulle cinghie del motore... insomma ci provo giro la chiave e tutto stranamente funziona.
Mi manca l'ancora stivata nel gavone di prua, non ho collegato il salpaancora e l'elica di iprua... vado a prua, Silvia al timone con motore e genoa in fil di ruota il vento comincia a spirare, noi dobbiamo correre per raggiungere il ponte prima che lo chiudano, per entrare nella Simpson Bay vi è un ponte levatoio. Apro il gavone e prendo l'ancora mentre mi accingo a posizionarla sul musone, una raffica di vento, il fiocco sventa io mi abbasso e sbatto il sopraciglio sul fusto dell'ancora... Cominciamo bene....
martedì 14 ottobre 2014
Ciao a Tutti, scusate se non ci siamo fatti sentire ma eravamo impegnati da Gonzalo.
Come non sapete chi e' Gonzalo?
Trattasi di URAGANO!!!
Ebbene si cari nostri lettori ieri notte ci siamo beccati il nostro primo uragano in barca. \
oggi una giornata di lavori, ma + tardi o domani vi aggiorno.
L'importante e' che siamo ancora qui a raccontarvela!!!
Stiamo bene e senza graffi.
A presto
Come non sapete chi e' Gonzalo?
Trattasi di URAGANO!!!
Ebbene si cari nostri lettori ieri notte ci siamo beccati il nostro primo uragano in barca. \
oggi una giornata di lavori, ma + tardi o domani vi aggiorno.
L'importante e' che siamo ancora qui a raccontarvela!!!
Stiamo bene e senza graffi.
A presto
sabato 11 ottobre 2014
Ciao a Tutti,
Silvia vi ha parlato giorni fa della remora da lei nominata Remo che ha vissuto come inquilino del piano di sotto della nosttra barca. Era molto interessante non solo per le dimensioni, circa 1 mt di lunghezza ma anche per la voracità. Tutto ciò che lanciavamo di commestibile lei andava a degustarlo.
Diverso invece il comportamento del 2° inquilino del piano di sotto.
Un giorno mi sono immerso mentre Silvia ancora riposava per pulire la chiglia da alghe e denti di cane che infestavano l'opera viva e funestavano le nostre prestazioni veliche.
Appena immerso una lunga e affusolata sagoma che riempiva lo spazio tra la deriva e lo skeg di Chery mi osservava con occhi truci. Sono letteralmente schizzato sopra il dinghy affiancato alla barca dddaal quale mi ero immerso. Dovevo riorganizzare le idee: cos'era? sembrava un grande, molto grande, luccio, ma più cattivo.
Io ero armato di spazzola... Ho pensato che ero più grosso, se ne sarebbe andato.
Mi sono reimmerso, ci siamo guardati per qualche secondo, poi armato della mia fidata spazzola mi sono mosso verso di lui.... e lui verso di me!!!!
Ho rimìnunciato alla sfida. Non con un BARRACUDA DI OLTRE UN METRO.
Remo era sparito da un paio di giorni, per questo??? Io mi immersi convinto che non vi fosse nessuno....
Certo che il comportamento di Lucio è completamente diverso: esce solo per controllare ciò che buttiamo molto lentamente e senza assaggiare nulla. Ogni tanto esce in caccia.
Poi torna... quando e come se ne andrà?
Silvia vi ha parlato giorni fa della remora da lei nominata Remo che ha vissuto come inquilino del piano di sotto della nosttra barca. Era molto interessante non solo per le dimensioni, circa 1 mt di lunghezza ma anche per la voracità. Tutto ciò che lanciavamo di commestibile lei andava a degustarlo.
Diverso invece il comportamento del 2° inquilino del piano di sotto.
Un giorno mi sono immerso mentre Silvia ancora riposava per pulire la chiglia da alghe e denti di cane che infestavano l'opera viva e funestavano le nostre prestazioni veliche.
Appena immerso una lunga e affusolata sagoma che riempiva lo spazio tra la deriva e lo skeg di Chery mi osservava con occhi truci. Sono letteralmente schizzato sopra il dinghy affiancato alla barca dddaal quale mi ero immerso. Dovevo riorganizzare le idee: cos'era? sembrava un grande, molto grande, luccio, ma più cattivo.
Io ero armato di spazzola... Ho pensato che ero più grosso, se ne sarebbe andato.
Mi sono reimmerso, ci siamo guardati per qualche secondo, poi armato della mia fidata spazzola mi sono mosso verso di lui.... e lui verso di me!!!!
Ho rimìnunciato alla sfida. Non con un BARRACUDA DI OLTRE UN METRO.
Remo era sparito da un paio di giorni, per questo??? Io mi immersi convinto che non vi fosse nessuno....
Certo che il comportamento di Lucio è completamente diverso: esce solo per controllare ciò che buttiamo molto lentamente e senza assaggiare nulla. Ogni tanto esce in caccia.
Poi torna... quando e come se ne andrà?
mercoledì 8 ottobre 2014
Ciao a Tutti,
e partenza a vela fu.
Ma stavolta ci siamo un pò divertiti.
Lascio la boa in silenzio con una leggera brezzolina giusto per spostarmi ad 1 nodo di velocità.
Ora sono ad un bivio: risalire sottovento a St. Kids o passare nel canale che divide le 2 isole (2 scogli quasi nel mezzo). Ovviamente propendo per passare nel canale, se il vento rimane così poi saremo esterni all'isola e oltre ad un pò d'onda sicuramente un pò più di vento.
Per fortuna Silvia si sveglia e mi aiuta perchè il vento è un pò ruotato e sta rinforzando inoltre stanno arrivando le nuvole e non so se riusciremo ad accendere il motore.
Comunque tranquilli, se qualcosa va storto torno indietro e passo sottovento all'isola.
Ma oramai Silvia al timone è più di una sicurezza.
Usciamo dal canale e sotto un cielo plumbeo volgiamo la prua verso il lato sottovento di Saint Martin.
Verso le 13 quando un raggio di sole fa capolino tra le nubi accendiamo il motore (PARTE!! non ci avrei scommesso) e non lo spegneremo più fino all'atteraggio nella rada di Marigot. La navigazione è stata varia visto che il vento a volte aumentava e poi calava.
Arriviamo al trramonto e veniamo intercettati da una nave che pattuglia le acque di Sint Maarten (parte ex olandese di questa isola) che ci chiede generalità e nostra rotta.
Gentili e cortesi ci lasciano proseguire per seguire un barchino di un solitario diretto in Venezuela. Diamo ancora nella rada di Marigot e domani inizierà un'altro capitolo della nostra avventura.
e partenza a vela fu.
Ma stavolta ci siamo un pò divertiti.
Lascio la boa in silenzio con una leggera brezzolina giusto per spostarmi ad 1 nodo di velocità.
Ora sono ad un bivio: risalire sottovento a St. Kids o passare nel canale che divide le 2 isole (2 scogli quasi nel mezzo). Ovviamente propendo per passare nel canale, se il vento rimane così poi saremo esterni all'isola e oltre ad un pò d'onda sicuramente un pò più di vento.
Per fortuna Silvia si sveglia e mi aiuta perchè il vento è un pò ruotato e sta rinforzando inoltre stanno arrivando le nuvole e non so se riusciremo ad accendere il motore.
Comunque tranquilli, se qualcosa va storto torno indietro e passo sottovento all'isola.
Ma oramai Silvia al timone è più di una sicurezza.
Usciamo dal canale e sotto un cielo plumbeo volgiamo la prua verso il lato sottovento di Saint Martin.
Verso le 13 quando un raggio di sole fa capolino tra le nubi accendiamo il motore (PARTE!! non ci avrei scommesso) e non lo spegneremo più fino all'atteraggio nella rada di Marigot. La navigazione è stata varia visto che il vento a volte aumentava e poi calava.
Arriviamo al trramonto e veniamo intercettati da una nave che pattuglia le acque di Sint Maarten (parte ex olandese di questa isola) che ci chiede generalità e nostra rotta.
Gentili e cortesi ci lasciano proseguire per seguire un barchino di un solitario diretto in Venezuela. Diamo ancora nella rada di Marigot e domani inizierà un'altro capitolo della nostra avventura.
martedì 7 ottobre 2014
Ciao a Tutti,
sono andato a rivedermi i vecchi post, non ricordo neppure quello che abbiamo scritto di ciò che abbiamo vissuto. Vediamo il tragitto per arrivare a Saint Martin: usciti da Point a Pitre ci siamo fermati all'isoletta di Gosier giusto per non essere troppo lontani in caso di problemi.
La partenza a vela e la navigazione sotto costa a Guadalupe fino a Deshaies è stata lenta a causa del vento scarso ma anche, ma questo l'ho capito solo quando siamo arrivati qui a Phillisburg,a causa delle alghe che hanno cominciato a proliferare in quello stagno chiuso che è il marina di Point a Pitre. Da qui sempre con partenza a vela e vento scarso, velocità ridotta raggiungiamo di notte l'ormeggio sottocosta a Nevis dopo essere passati sottocosta a ll'isola di Montserrat per vedere l'impressionante colata lavica che ha coperto la vecchia capitale; ma tornando all'atteraggio notturno, non conoscendo il posto troviamo dopo una veloce ricerca una boa dove attaccarci la più libera da ostacoli prevedendo l'ennesima partenza a vela l'indomani.
Alla prossima
sono andato a rivedermi i vecchi post, non ricordo neppure quello che abbiamo scritto di ciò che abbiamo vissuto. Vediamo il tragitto per arrivare a Saint Martin: usciti da Point a Pitre ci siamo fermati all'isoletta di Gosier giusto per non essere troppo lontani in caso di problemi.
La partenza a vela e la navigazione sotto costa a Guadalupe fino a Deshaies è stata lenta a causa del vento scarso ma anche, ma questo l'ho capito solo quando siamo arrivati qui a Phillisburg,a causa delle alghe che hanno cominciato a proliferare in quello stagno chiuso che è il marina di Point a Pitre. Da qui sempre con partenza a vela e vento scarso, velocità ridotta raggiungiamo di notte l'ormeggio sottocosta a Nevis dopo essere passati sottocosta a ll'isola di Montserrat per vedere l'impressionante colata lavica che ha coperto la vecchia capitale; ma tornando all'atteraggio notturno, non conoscendo il posto troviamo dopo una veloce ricerca una boa dove attaccarci la più libera da ostacoli prevedendo l'ennesima partenza a vela l'indomani.
Alla prossima
Ciao a Tutti,
eccomi qua davanti ad una pagina bianca da riempire del nostro blog.
Ma sono successe così tante cose, alcune non raccontabili, che faccio fatica a capire come fare a rimettere tutto in ordine. Emozioni e sentimenti, ragionamenti e sogni che si mescolano in un turbine di cose da dire e raccontare.
Come sempre vorrei dire tutto, far vivere le mie emozioni, farVi cadere dove sono caduto, ma tutto questo non è possibile; l'ennesima mia frenesia: tutto a tutti...
Vabbè proviamo:
quando sono partite le sorelle di Silvia, a parte per me essere fiinite le partite di carte, sono iniziati i problemi su cosa fare nel futuro.
Ma a questo punto ci ha pensato Chery bloccando il motore.
Ora i ricordi si fanno confusi, tra cercare da lavorare, cercare un meccanico, fino all'arrivo di Vintas non vi dico... O forse ve lo racconto tra poco ora devo andare ma prometto di scrivere ancora oggi.
eccomi qua davanti ad una pagina bianca da riempire del nostro blog.
Ma sono successe così tante cose, alcune non raccontabili, che faccio fatica a capire come fare a rimettere tutto in ordine. Emozioni e sentimenti, ragionamenti e sogni che si mescolano in un turbine di cose da dire e raccontare.
Come sempre vorrei dire tutto, far vivere le mie emozioni, farVi cadere dove sono caduto, ma tutto questo non è possibile; l'ennesima mia frenesia: tutto a tutti...
Vabbè proviamo:
quando sono partite le sorelle di Silvia, a parte per me essere fiinite le partite di carte, sono iniziati i problemi su cosa fare nel futuro.
Ma a questo punto ci ha pensato Chery bloccando il motore.
Ora i ricordi si fanno confusi, tra cercare da lavorare, cercare un meccanico, fino all'arrivo di Vintas non vi dico... O forse ve lo racconto tra poco ora devo andare ma prometto di scrivere ancora oggi.
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