domenica 27 aprile 2014

Ciao a Tutti,
scusate se stiamo diventando disordinati e sempre più in ritardo in questo nostro blogdiario.
Non è facile ritagliarsi sempre del tempo per scrivere di noi. Abbiamo deciso di vivere su di una barca e questo comporta varie scelte, se poi il budget iniziale è basso il tempo da dedicare alla cura e manutenzione della barca è molto; a questo fanno seguito tutta una serie di altre penurie alle quali si sopperisce con l'utilizzo della risorsa tempo. Ci vuole tempo per andare a prendere acqua per riempire il serbatoio, scegliere il tempo per utilizzare l'energia messa a disposizione dai pannelli fotovoltaici, etc.
In più il tempo per raggiungere la terraferma. Tutto questo giro di parole per arrivare alla nostra discesa a terra in quel di S. Francoise: normalmente ci si ormeggia sottovento ad un porto per essere protetti dalla costa, ma in questo caso è il reef che protegge l'ormeggio di S. Francoise che si trova quindi sottovento all'ancoraggio. Perchè vi spiego questo perchè con un dinghy con il motore fuori uso come il nostro è di fondamentale importanza capire come muoversi. Il tempo e la fatica per andare a favore del vento, se si ha tempo basta lasciarsi portare, non sono nulla in confronto alla fatica ed al tempo per risalire controvento.
Così il rientro in barca è stato un mix di tecnica e strategia per riuscire nell'impresa. L'unico problema è che questa impresa mi ha letteralmente tagliato le gambe....
oltre al danno, io facevo fatica aia remi controvento, la beffa, Silvia se la rideva alla grande delle mie ciabatte poste a proteggere le ginocchia...

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