Pian pianino sta
ritornando il sole...spunta tra sta “panza de burro” che è
ormai una costante da un mese e mezzo. Non fa freddo, ma il fatto di
non vedere il sole mi intristisce parecchio. Ma dico io: ma le
Canarie non erano famose per il bel tempo e l'eterna primavera? Il
fatto è che questo cappello di nuvole è stanziale sopra
a Las Palmas, poi fai meno di 10 km verso sud e il sole la fa da
protagonista! L'altra sera c'era la festa di San Juan e tutta la
città si è riversata sulla spiaggia de Las Canteras per
lo spettacolo pirotecnico. Beh credetemi faceva più caldo a
Febbraio durante il Carnevale. Poi ci sono vari commenti e versioni
su questo: un italiano che sedeva al bar a fianco a noi diceva che in
15 anni di permanenza sull'isola non aveva mai assistito a questa
stranezza del tempo; il pescatore canario invece dice che è
normale a Giugno e sarà lo stesso anche a Luglio! Sia quel che
sia ma io spero tanto che torni il bel cielo azzurro a cui mi ero
abituata, altrimenti mi invade la malinconia!
C'ho comunque un bel
motivo per rallegrarmi: Il Capitano, anche grazie all'assistenza
on-line del ns mitico Luca, è riuscito a far resuscitare il
mio pc! Sono stati giorni “provanti” senza la tecnologia a bordo,
ma Marco non ha desistito e con un accanimento terapeutico degno
della migliore puntata di E.R., è riuscito a salvarlo quando
ormai io lo davo già per spacciato, convinta che fosse stato
“posseduto” da qualche malefica presenza, o magari come ha detto
la mia amica Ari era colpa del Klabautermann; per tutti coloro che
fossero ignari di ciò, il Klabautermann è lo spirito
che vive su ogni barca che viene trattata bene e la protegge anche in
caso di pericolo assieme al suo equipaggio. Questa è la
versione di Wikipedia...la versione che è arrivata a noi nel
tempo è un po' più estesa ossia che il Klabautermann
punisce anche chi rovina l'armonia tra l'equipaggio o chi provoca
discussioni a bordo o esterna critiche o commenti negativi sulla
barca.
Questi elementi
“disturbatori” a bordo saranno quindi puniti con piccoli
incidenti dolorosi, tipo l'alluce a tutta forza contro il winch
mentre si esce dal pozzetto, una testata sul tambuccio salendo
sopracoperta e così via... ora noi non osiamo certo fare
apprezzamenti negativi sulla nostra Cheri e di sicuro la stiamo
trattando bene, ma magari personalmente l'ho trascurata un po' per
colpa del pc e vedi che lo spirito ha deciso di farmi questo bel
scherzetto. Sto str.... strampalato spiritello! :-)
Tornati alla normalità
quindi vorrei condividere con voi delle sensazioni che ho avuto
alcune volte con i nostri connazionali, tra cui un episodio di alcuni
giorni fa. Ne parlavo con Marco appunto del fatto che quando mi
capita di imbattermi in altri italiani all'estero ho spesso la
sensazione che si vergognino di farsi riconoscere come Italiani. Ok
..l'ho detto anch'io a volte che mi vergogno di essere Italiana, ma è
sempre stata un'esternazione dettata dallo sconcerto e
dall'indignazione di determinati avvenimenti politici o sociali, ma
di sicuro non ho mai rinnegato la mia nazionalità e sono tante
anche le volte che sono orgogliosa di esserlo. L'altro giorno
uscivamo dal pontile e sulla barca di una famiglia spagnola che vive
qui in pianta stabile c'era una coppia di ragazzi un po' “rasta”
e se ne uscivano pure loro. Gli spagnoli ci salutano e fanno notare
ai due ragazzi che noi siamo italiani come lo sono loro. Ecco... qui
ho avuto nuovamente la sensazione che fossero due italiani
infastiditi nel ritrovarsi di fronte altri connazionali. Il ragazzo
ha salutato frettolosamente e Marco ha aspettato la ragazza per
presentarsi. Quest'ultima ha poi evitato di avvicinarsi a me per
presentarsi nuovamente e si sono quasi rifugiati vicino ad un
francese con i quali hanno subito cominciato a chiaccherare, tra
l'altro con un fluente francais. Beh ci sono rimasta male...mica per
il gesto sgarbato ma proprio per quella sensazione che mi diceva di
vergognarmi di essere Italiana. Forse sto un po' esagerando ma
credetemi quando si è all'estero è quasi confortante
incontrare un connazionale, ci si sente meno insicuri e c'è un
senso di solidarietà molto più accentuato, lo stesso
che vorresti trovare in patria anche se la realtà è ben
diversa.
Forse è vero che
il nostro paese non è mai stato unito, per ragioni storiche e
sociali che risiedono in secoli passati, perciò il
patriottismo che tante altre nazioni sbandierano con orgoglio, noi ce
lo possiamo scordare. Ma è anche triste vedere che si vuole
rinnegare la propria nazionalità. E' vero che siamo derisi dal
mondo intero per le nostre assurde magagne, ma avremo anche qualcosa
di buono da salvare o da farci invidiare no? Invece l'episodio
dell'altro giorno mi ha fatto vedere persone che se ne sono andate
via dall'Italia, magari con rabbia e frustrazione e che si sono
voluti reincarnare a tutti i costi in un'altra nazionalità. Il
loro messaggio per me era chiaro: noi non vogliamo essere
riconosciuti come italiani, pertanto stateci alla larga.
Come mea culpa posso dire
che mi ricordo di quando ero in Inghilterra e mi capitava per strada
di sentire degli Italiani parlare, io rimanevo indifferente per non
farmi riconoscere. Li vedevo da lontano tutti con il look “paninaro”
di allora e l'Invicta sulle spalle, e li sentivo ancora prima con
quel gran vociare tipico nostro. “Italian are noisy” mi dicevano
gli inglesi che conoscevo e io non volevo apparire “rumorosa”
come loro. A quell'epoca però avevo 24 anni e andavo da sola
con uno spirito ribelle a scoprire cosa c'era fuori di casa. Quindi
vuoi l'immaturità, vuoi l'atteggiamento di rifiuto per quello
che mi lasciavo alle spalle, la conseguenza logica era questo
atteggiamento. Dopo aver scoperto però gli aspetti meno
positivi degli Inglesi sono tornata a casa fiera di essere Italiana.
Saremo anche rumorosi, ma siamo certamente meno noiosi di loro, più
allegri, buffi e ahimè furbacchioni, spumeggianti e
divertenti, creativi e lavoratori, insomma “Italiani brava gente”
penso sia la definizione che mi piace di più. Non sto ad
elencare i difetti, li sappiamo già tutti, ma chi non li ha?
Li hanno anche qui gli spagnoli, ve l'assicuro.
Ecco perchè mi ha
fatto star male questo episodio e un po' mi sono sentita offesa. Loro
due avranno certamente le loro ragioni per essere così o forse
ho semplicemente travisato tutto, ma ripeto mi è capitato
altre volte, specie con coloro che hanno proprio detto addio
all'Italia.
Anch'io sono partita
dicendo “forse è un addio” ma più vivo fuori più
si rafforza il mio sentimento patriottico. Sarò sempre un
Italiana, ovunque sarò....magari passerò una vita fuori
ma dentro di me ci sarà sempre una profonda nostalgia per la
mia cara povera Italia.
Scusate lo sfogo..
...vi alleggerisco con un po' di fuochi artificiali.
Brutto stronzo (Marco!), 'ndo sito nda a finir?
RispondiEliminaAle Albrizzi
CIao ALE!!!!vuoi che ci sentiamo qualche volta su Skype? trinijj e mi trovi
RispondiEliminacerto!! già chiesto il contatto
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