PERCHE' NON CI SIAMO FATTI PIU' SENTIRE......
Giovedì
27 dicembre
Ciao
a tutti, ieri siamo andati a fare cambusa, quella grossa, quella che
si fa prima di una partenza.
Siamo
ormai pronti, mancano gli ultimi dettagli. E' arrivato anche Jacopo.
Siamo un po' strettini, ma siamo comunque riusciti a stivare tutto.
100 litri d'acqua solo da bere oltre 50 litri di bibite, 450 litri
d'acqua nei serbatoi per far da mangiare e altro, 60 litri in taniche
esterne più 30 in bottiglie residue, non ricordo quanti kg di
pasta e riso ma insomma una spesona, finita nella capiente pancia di
Chery, per un'attimo ho temuto di non riuscire a farci stare tutto,
siamo in 5 e le bocche da sfamare non mancano anche se l'attenzione
principale è sempre per l'acqua.
Ieri
col vento a forza 5 e rafficato non abbiamo ritenuto opportuno andare
a provare le modifiche fatte, proveremo oggi.
Ci
mancheranno quindi i dettagli e poi si va.
E'
arrivato anche il pacco tanto atteso da Cupido. Anche se è
stata un'odissea rintracciarlo.
Le
tensioni di un comandante sono tante prima di una partenza
soprattutto se si tratta di uno come me, un po' ansioso, che vuole
sempre verificare tutto di persona. Questo spesso viene inteso come
mancanza di fiducia, ma non è così, perché
allora si dovrebbe dire che non ho fiducia neppure in me stesso visto
che verifico anche quello che ho fatto io... E' piuttosto
un'insicurezza interiore che io ritengo essermi vitale, quante volte
non ho controllato un particolare e poi me ne sono pentito? La
definirei una paura vitale, quella parte oscura di “cose” che
non possiedi, che non sono proprio tue, che non fanno parte di te,
quindi devi controllare, osservare, mantenere sotto vigilanza. Quella
che ti fa perdere energie ma che sai che ti proteggerà da
errori banali. Tra poco ritorneremo nell'emisfero liquido, dove il
vento corre libero, portando con se nuvole e sogni.
Passeggiando
sulle banchine di questo nodo dell'umanità dondolante, si
trova di tutto. Anche di più di quello che si è sentito
narrare o che si pensava già di conoscere.
Le
storie si accavallano, le barche in banchina o alla fonda sono tutte
diverse. Certo hanno alcune caratteristiche comuni, ma non al 100%.
C'è chi sceglie l'eolico, chi il solare, chi il motore, chi il
generatore, chi il generatore a trascinamento nell'acqua, chi di non
consumare...
Tutte
le barche hanno una loro filosofia, tutte hanno un comandante che
deve comunque sottostare ad altri comandanti (armatori, mogli,
figli...) solo i solitari sfuggono a questa logica. Sarà per
questo che sono così affascinanti? Hanno barche strane
attrezzatissime (raramente) o rabberciate (la maggior parte).
Raramente sono ordinate sottocoperta, mentre lo sono quasi sempre
nelle manovre in coperta. Hanno mille storie da raccontare, sanno
stare bene in compagnia.
Oggi
siamo usciti... volete sapere com'è andata? BENEEEEE! Il
timone a vento funziona bene. Avevamo un forza 3-4 con onda ma
confusa. Siamo rientrati dopo 3 ore per alcuni accorgimenti ed
abbiamo dato inizio ai preparativi. Quindi domani si parte
destinazione Capo Verde. Tempo previsto 10-15 giorni, sapete che
andiamo piano...
Buona
giornata e buone feste, per noi sarà bello essere in
navigazione al passaggio dell'anno nuovo... Mi raccomando non
cercateci, non risponderemo al telefono, ma andrà tutto bene
anche se non risponderemo.
Giovedì
3 Gennaio
.....
non ci sono state + comunicazioni, e la cosa che mi ha fatto piacere
è che nessuno si è preoccupato!!!
Questo
è un ottimo risultato. La tranquillità nell'affrontare
la vita. Ci pensavate partiti e trasportati dolcemente dalla corrente
e dagli alisei che stanno soffiando stabili?
Invece
siamo fisicamente ancora qui a Las Palmas.
Potremmo
raccontarvi di tutto o non raccontarvi nulla trincerandoci dietro la
Privacy, ma non siamo una grande megalopoli o un manipolo di persone
importanti che non devono far sapere ai loro lettori (e-lettori)
quali che siano i loro scheletri e in quale letto dormano... (tanto
per prepararvi alle elezioni, a proposito visto che non sono iscritto
alle liste AIRE, non sapevano come fare per una persona in barca a
vela e che si sposta, non posso votare all'estero).
Così
vi racconterò com'è andata: io Marco ho navigato per
mari agitati spazzati da venti incostanti da direzioni e con
intensità impreviste, ho viaggiato dentro me stesso, le mie
paure, le mie angosce ed i miei psico-drammi non risolti.
La
stanchezza di questa partenza, affrettata come una fuga, sognata da
anni, preparata sulla carta con poca esperienza diretta, preparata
sull'acqua navigando il + possibile in ogni situazione possibile, ha
aiutato questo stravolgimento interiore. Ero come un sordo “ma sta
tranquillo” mi dicevano, ma io mi sentivo tranquillo...
Un'anoressica pensa sempre di essere grassa... (giusto per rimanere
nel mio campo, in fondo oramai l'attività motoria è
solo un rapporto massa magra massa grassa; ho letto della critica del
DOTTORE, Valentino Rossi, nei rapporto tra preparazione fisica e
divertimento per lo sport).
Questa
burrasca ha portato ad un uragano abbattersi sui miei compagni di
viaggio, lasciandoli senza quelle certezze in cui credevano. Tranne
chi già aveva visto un malessere crescere in me, una persona
che sa guardare dentro, che la vita a portato attraverso dure prove a
non fidarsi, a concentrarsi sui particolari, sulle piccole frasi
scivolate fuori. Una persona buona, che ci ha aiutato parlandoci.
All'avvicinarsi
della partenza sono stato preso da un'angoscia che si è
trasformata in malattia, una giornata passata a letto senza una vera
e propria febbre ma con dolori simili ad uno stato influenzale.
Il
giorno dopo una nuova ricaduta, ancora angosce e turbamenti. Ho
ascoltato il consiglio di un amico (per fortuna ne abbiamo molti),
sono partito da solo, sono andato a cercare la parte meno civilizzata
dell'isola, strade sterrate e silenzi, barranchi (canaloni scavati
dall'acqua che si precipitano verso il mare con dislivelli importanti
che lasciano spazio a paesaggi e indolenzimento alle articolazioni).
E'
stato molto vitale.
Ho
incontrato gente, volevo svuotarmi ma loro mi hanno accolto, non mi
hanno giudicato, alcuni mi hanno dato da mangiare, altri mi hanno
dato da bere, qualcuno un passaggio, qualcuno mi ha aiutato ma non
abbiamo mai parlato.... tutti mi hanno dato il loro affetto di
persone verso altre persone.
Nessuno
ha voluto i miei soldi. Nessuno ha voluto qualcosa da me, nessuno
voleva vendere qualcosa, tutti volevano dividere questo pezzo di
mondo con gli altri.
Nessuno
era in giacca cravatta... solo uno aveva la giacca, mi ha dato un
passaggio e non mi ha mai parlato (70 km in auto verso il rientro,
correva come un matto per circa 30 km su di una strada di montagna
verso las Palmas poi rispettando i limiti sull'autostrada....) era
cinese non so perché abbia fermato il furgoncino per
caricarmi, da oltre 1 ora stavo facendo autostop, l'autobus sarebbe
passato solo alle 17 ed erano le 12; tanto valeva ascoltare il
consiglio di quella persona che appena finito di lavare la sua jeep
andava a fare la spesa e mi ha chiesto se volevo un passaggio (lui mi
ha chiesto di accompagnarmi) visto che mancava 1 km al paese; ero in
cammino da 5 ore ;-)... Mi disse “ fai l'autostop ti prendono su
subito e risparmi i soldi del biglietto”.
Il
cinese mi fece cenno di mettermi la cintura mentre cercavo di parlare
con lui... dopo qualche minuto capii che forse non voleva parlare...
mi chiese solo di smontare perché lui andava in un posto...
Ho
dormito per terra sui sassi in riva all'oceano, mi ha cullato e mi ha
svegliato col rumore delle sue onde.
Mi
ha raccontato storie che ti tengono aggrappato alle rive, mi ha
ammaliato con la trasparenza delle sue acque.
Sono
tornato da Silvia, siamo stati bene al passaggio dell'anno; è
stato bello che ci pensavate dove i cellulari non potessero
raggiungerci...
Poi
ho spiegato le mie decisioni, ho stravolto i programmi, spazzato i
sogni, costretto a guardarsi dentro e a prendere altre strade ai miei
compagni. Il mio viaggio era su altri venti, in altri porti, alla
ricerca di altri lidi...
Silvia,
lei
mi è la più vicina,
l'onda
era molto più forte su di lei,
chi
mi era più lontano, chi non si era fidato, a ricevuto solo gli
spruzzi.
Un
pescatore con cui ero stato nei giorni scorsi mi ha spiegato la sua
filosofia sulla vita... ognuno di noi è qui per assolvere ad
suo compito.
Mi
ha accolto e mi ha dato tutto ciò che aveva, compreso i suoi
segreti per la pesca, ma lui pescava solo il pesce che gli era
necessario, poi si fermava.
Io
ho preso e dato tutto dal mio tempo.... ma raramente mi sono fermato.
Il
mio viaggio ora ricomincia da qui, mi fermo...
Voglio
aver tempo
anche
per leggere ... per aumentare la conoscenza e vi consiglio questo:
http://www.tzetze.it/2013/01/perch-siamo-fottuti-di-randall-wray.html
wow....sono quasi senza parole....riflessioni profondi.... forse dovremmo prendere esemio e "fermarsi" un po di piu' tutti. Vi sto vicino col cuore.... augurandoti ore di lettura.....
RispondiEliminaPensavo che dopo il grande "passo" le vecchie ansie fossero acqua passata (in tutti i sensi).
RispondiEliminaInvece ti inseguono. Ci inseguono. Mi inseguono.
Vorrei essere stato uno di quelli che, nella parte più isolata dell'isola, senza cravatta, ti ha avvicinato per percorrere insieme uno sprazzo di vita.
Caro amico,
RispondiEliminaLa prima cosa che mi viene da dire è che:
Le persone che hai incontrato,che ti hanno fatto stare bene, che non hanno voluto nulla da te io credo,ci siano in ogni angolo del mondo diverso è se noi siamo pronti a recepire o a ricevere.
Si passano ore mesi anni a fare la "cosa giusta" o che si presume migliore,anche una "fuga liberatoria" che poteva essere il tuo viaggio, ma...Il dover fare per forza (bisogna partire,imbarcare,provare ,testare etc..)era giusto l'approccio di una fuga.Prima o poi quel continuo correre con il fiatone ci si ritrova con un nodo in gola con un desiderio enorme di voler uscire da questa situazione. A quel punto se come hai fatto TU si ha preso coscienza della cosa si fa non un passo indietro, ma un nuovo cammino fatto di cose concrete ,pratiche ,semplici...
Buona vita amico mio, se un giorno tu tornassi da queste parti mi farebbe piacere sedersi chiccherare incuranti di ciò che bisogna e si deve fare.PIRU
Caro Marco,
RispondiEliminaAvere un' anima e una coscienza porta a pensare a ragionare su ciò che per noi stessi può essere più logico,non a caso l'essere vivente è dotato di un'intelligenza oltre che a l'istinto. Tutti noi abbiamo rincorso dei sei sogni e continuiamo a farlo e questo ci fa sentire vivi ogni giorno,ma ciò non deve essere una "forzatura" per noi o un obbligo..un sogno è stupendo proprio perchè abbiamo la capacità di realizzarlo e praticarlo come più ci piace ,con più o meno sfaccetature e colori..E, se Tu in questo momento hai raggiunto già una parte del tuo sogno allora goditelo appieno...Fai parte di quelle persone "vive" Auguri e un Bacio grande..Cinzia
ciao
RispondiEliminasono contenta che vi siate fermati in tempo..
guardate avanti!
bye
Cristina Maso ..dal vecchio lago di garda..
What is a journey?
RispondiEliminaA journey is not a trip.
It’s not a vacation.
It’s a process. A discovery.
It’s a process of self-discovery.
A journey brings us face to face with ourselves.
A journey shows us not only the world, but how we fit in it.
Does the person create the journey or does the journey create the person?
The journey is life itself.
Where will life take you?
Questo il contenuto del video(http://www.youtube.com/watch?v=m5xCGZuvhWI)
P.S. sarei curiosa di vedere la faccia di Marco e sentirne i commenti quando vedrà chi ha commissionato il video...
P.P.S. l'autore di cui vi parlavo si chiama Don Winslow
Un abbraccio!
Gioia