giovedì 3 gennaio 2013

PERCHE' NON CI SIAMO FATTI PIU' SENTIRE......
Giovedì 27 dicembre
Ciao a tutti, ieri siamo andati a fare cambusa, quella grossa, quella che si fa prima di una partenza.
Siamo ormai pronti, mancano gli ultimi dettagli. E' arrivato anche Jacopo. Siamo un po' strettini, ma siamo comunque riusciti a stivare tutto. 100 litri d'acqua solo da bere oltre 50 litri di bibite, 450 litri d'acqua nei serbatoi per far da mangiare e altro, 60 litri in taniche esterne più 30 in bottiglie residue, non ricordo quanti kg di pasta e riso ma insomma una spesona, finita nella capiente pancia di Chery, per un'attimo ho temuto di non riuscire a farci stare tutto, siamo in 5 e le bocche da sfamare non mancano anche se l'attenzione principale è sempre per l'acqua.
Ieri col vento a forza 5 e rafficato non abbiamo ritenuto opportuno andare a provare le modifiche fatte, proveremo oggi.
Ci mancheranno quindi i dettagli e poi si va.
E' arrivato anche il pacco tanto atteso da Cupido. Anche se è stata un'odissea rintracciarlo.
Le tensioni di un comandante sono tante prima di una partenza soprattutto se si tratta di uno come me, un po' ansioso, che vuole sempre verificare tutto di persona. Questo spesso viene inteso come mancanza di fiducia, ma non è così, perché allora si dovrebbe dire che non ho fiducia neppure in me stesso visto che verifico anche quello che ho fatto io... E' piuttosto un'insicurezza interiore che io ritengo essermi vitale, quante volte non ho controllato un particolare e poi me ne sono pentito? La definirei una paura vitale, quella parte oscura di “cose” che non possiedi, che non sono proprio tue, che non fanno parte di te, quindi devi controllare, osservare, mantenere sotto vigilanza. Quella che ti fa perdere energie ma che sai che ti proteggerà da errori banali. Tra poco ritorneremo nell'emisfero liquido, dove il vento corre libero, portando con se nuvole e sogni.
Passeggiando sulle banchine di questo nodo dell'umanità dondolante, si trova di tutto. Anche di più di quello che si è sentito narrare o che si pensava già di conoscere.
Le storie si accavallano, le barche in banchina o alla fonda sono tutte diverse. Certo hanno alcune caratteristiche comuni, ma non al 100%. C'è chi sceglie l'eolico, chi il solare, chi il motore, chi il generatore, chi il generatore a trascinamento nell'acqua, chi di non consumare...
Tutte le barche hanno una loro filosofia, tutte hanno un comandante che deve comunque sottostare ad altri comandanti (armatori, mogli, figli...) solo i solitari sfuggono a questa logica. Sarà per questo che sono così affascinanti? Hanno barche strane attrezzatissime (raramente) o rabberciate (la maggior parte). Raramente sono ordinate sottocoperta, mentre lo sono quasi sempre nelle manovre in coperta. Hanno mille storie da raccontare, sanno stare bene in compagnia.
Oggi siamo usciti... volete sapere com'è andata? BENEEEEE! Il timone a vento funziona bene. Avevamo un forza 3-4 con onda ma confusa. Siamo rientrati dopo 3 ore per alcuni accorgimenti ed abbiamo dato inizio ai preparativi. Quindi domani si parte destinazione Capo Verde. Tempo previsto 10-15 giorni, sapete che andiamo piano...
Buona giornata e buone feste, per noi sarà bello essere in navigazione al passaggio dell'anno nuovo... Mi raccomando non cercateci, non risponderemo al telefono, ma andrà tutto bene anche se non risponderemo.


Giovedì 3 Gennaio
..... non ci sono state + comunicazioni, e la cosa che mi ha fatto piacere è che nessuno si è preoccupato!!!
Questo è un ottimo risultato. La tranquillità nell'affrontare la vita. Ci pensavate partiti e trasportati dolcemente dalla corrente e dagli alisei che stanno soffiando stabili?
Invece siamo fisicamente ancora qui a Las Palmas.
Potremmo raccontarvi di tutto o non raccontarvi nulla trincerandoci dietro la Privacy, ma non siamo una grande megalopoli o un manipolo di persone importanti che non devono far sapere ai loro lettori (e-lettori) quali che siano i loro scheletri e in quale letto dormano... (tanto per prepararvi alle elezioni, a proposito visto che non sono iscritto alle liste AIRE, non sapevano come fare per una persona in barca a vela e che si sposta, non posso votare all'estero).
Così vi racconterò com'è andata: io Marco ho navigato per mari agitati spazzati da venti incostanti da direzioni e con intensità impreviste, ho viaggiato dentro me stesso, le mie paure, le mie angosce ed i miei psico-drammi non risolti.
La stanchezza di questa partenza, affrettata come una fuga, sognata da anni, preparata sulla carta con poca esperienza diretta, preparata sull'acqua navigando il + possibile in ogni situazione possibile, ha aiutato questo stravolgimento interiore. Ero come un sordo “ma sta tranquillo” mi dicevano, ma io mi sentivo tranquillo... Un'anoressica pensa sempre di essere grassa... (giusto per rimanere nel mio campo, in fondo oramai l'attività motoria è solo un rapporto massa magra massa grassa; ho letto della critica del DOTTORE, Valentino Rossi, nei rapporto tra preparazione fisica e divertimento per lo sport).
Questa burrasca ha portato ad un uragano abbattersi sui miei compagni di viaggio, lasciandoli senza quelle certezze in cui credevano. Tranne chi già aveva visto un malessere crescere in me, una persona che sa guardare dentro, che la vita a portato attraverso dure prove a non fidarsi, a concentrarsi sui particolari, sulle piccole frasi scivolate fuori. Una persona buona, che ci ha aiutato parlandoci.
All'avvicinarsi della partenza sono stato preso da un'angoscia che si è trasformata in malattia, una giornata passata a letto senza una vera e propria febbre ma con dolori simili ad uno stato influenzale.
Il giorno dopo una nuova ricaduta, ancora angosce e turbamenti. Ho ascoltato il consiglio di un amico (per fortuna ne abbiamo molti), sono partito da solo, sono andato a cercare la parte meno civilizzata dell'isola, strade sterrate e silenzi, barranchi (canaloni scavati dall'acqua che si precipitano verso il mare con dislivelli importanti che lasciano spazio a paesaggi e indolenzimento alle articolazioni).
E' stato molto vitale.
Ho incontrato gente, volevo svuotarmi ma loro mi hanno accolto, non mi hanno giudicato, alcuni mi hanno dato da mangiare, altri mi hanno dato da bere, qualcuno un passaggio, qualcuno mi ha aiutato ma non abbiamo mai parlato.... tutti mi hanno dato il loro affetto di persone verso altre persone.
Nessuno ha voluto i miei soldi. Nessuno ha voluto qualcosa da me, nessuno voleva vendere qualcosa, tutti volevano dividere questo pezzo di mondo con gli altri.
Nessuno era in giacca cravatta... solo uno aveva la giacca, mi ha dato un passaggio e non mi ha mai parlato (70 km in auto verso il rientro, correva come un matto per circa 30 km su di una strada di montagna verso las Palmas poi rispettando i limiti sull'autostrada....) era cinese non so perché abbia fermato il furgoncino per caricarmi, da oltre 1 ora stavo facendo autostop, l'autobus sarebbe passato solo alle 17 ed erano le 12; tanto valeva ascoltare il consiglio di quella persona che appena finito di lavare la sua jeep andava a fare la spesa e mi ha chiesto se volevo un passaggio (lui mi ha chiesto di accompagnarmi) visto che mancava 1 km al paese; ero in cammino da 5 ore ;-)... Mi disse “ fai l'autostop ti prendono su subito e risparmi i soldi del biglietto”.
Il cinese mi fece cenno di mettermi la cintura mentre cercavo di parlare con lui... dopo qualche minuto capii che forse non voleva parlare... mi chiese solo di smontare perché lui andava in un posto...
Ho dormito per terra sui sassi in riva all'oceano, mi ha cullato e mi ha svegliato col rumore delle sue onde.
Mi ha raccontato storie che ti tengono aggrappato alle rive, mi ha ammaliato con la trasparenza delle sue acque.
Sono tornato da Silvia, siamo stati bene al passaggio dell'anno; è stato bello che ci pensavate dove i cellulari non potessero raggiungerci...
Poi ho spiegato le mie decisioni, ho stravolto i programmi, spazzato i sogni, costretto a guardarsi dentro e a prendere altre strade ai miei compagni. Il mio viaggio era su altri venti, in altri porti, alla ricerca di altri lidi...
Silvia,
lei mi è la più vicina,
l'onda era molto più forte su di lei,
chi mi era più lontano, chi non si era fidato, a ricevuto solo gli spruzzi.


Un pescatore con cui ero stato nei giorni scorsi mi ha spiegato la sua filosofia sulla vita... ognuno di noi è qui per assolvere ad suo compito.
Mi ha accolto e mi ha dato tutto ciò che aveva, compreso i suoi segreti per la pesca, ma lui pescava solo il pesce che gli era necessario, poi si fermava.
Io ho preso e dato tutto dal mio tempo.... ma raramente mi sono fermato.
Il mio viaggio ora ricomincia da qui, mi fermo...


Voglio aver tempo


anche per leggere ... per aumentare la conoscenza e vi consiglio questo:


http://www.tzetze.it/2013/01/perch-siamo-fottuti-di-randall-wray.html



6 commenti:

  1. wow....sono quasi senza parole....riflessioni profondi.... forse dovremmo prendere esemio e "fermarsi" un po di piu' tutti. Vi sto vicino col cuore.... augurandoti ore di lettura.....

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  2. Pensavo che dopo il grande "passo" le vecchie ansie fossero acqua passata (in tutti i sensi).
    Invece ti inseguono. Ci inseguono. Mi inseguono.
    Vorrei essere stato uno di quelli che, nella parte più isolata dell'isola, senza cravatta, ti ha avvicinato per percorrere insieme uno sprazzo di vita.

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  3. Caro amico,
    La prima cosa che mi viene da dire è che:
    Le persone che hai incontrato,che ti hanno fatto stare bene, che non hanno voluto nulla da te io credo,ci siano in ogni angolo del mondo diverso è se noi siamo pronti a recepire o a ricevere.
    Si passano ore mesi anni a fare la "cosa giusta" o che si presume migliore,anche una "fuga liberatoria" che poteva essere il tuo viaggio, ma...Il dover fare per forza (bisogna partire,imbarcare,provare ,testare etc..)era giusto l'approccio di una fuga.Prima o poi quel continuo correre con il fiatone ci si ritrova con un nodo in gola con un desiderio enorme di voler uscire da questa situazione. A quel punto se come hai fatto TU si ha preso coscienza della cosa si fa non un passo indietro, ma un nuovo cammino fatto di cose concrete ,pratiche ,semplici...
    Buona vita amico mio, se un giorno tu tornassi da queste parti mi farebbe piacere sedersi chiccherare incuranti di ciò che bisogna e si deve fare.PIRU

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  4. Caro Marco,
    Avere un' anima e una coscienza porta a pensare a ragionare su ciò che per noi stessi può essere più logico,non a caso l'essere vivente è dotato di un'intelligenza oltre che a l'istinto. Tutti noi abbiamo rincorso dei sei sogni e continuiamo a farlo e questo ci fa sentire vivi ogni giorno,ma ciò non deve essere una "forzatura" per noi o un obbligo..un sogno è stupendo proprio perchè abbiamo la capacità di realizzarlo e praticarlo come più ci piace ,con più o meno sfaccetature e colori..E, se Tu in questo momento hai raggiunto già una parte del tuo sogno allora goditelo appieno...Fai parte di quelle persone "vive" Auguri e un Bacio grande..Cinzia

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  5. ciao
    sono contenta che vi siate fermati in tempo..
    guardate avanti!
    bye
    Cristina Maso ..dal vecchio lago di garda..

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  6. What is a journey?
    A journey is not a trip.
    It’s not a vacation.
    It’s a process. A discovery.
    It’s a process of self-discovery.
    A journey brings us face to face with ourselves.
    A journey shows us not only the world, but how we fit in it.
    Does the person create the journey or does the journey create the person?
    The journey is life itself.
    Where will life take you?

    Questo il contenuto del video(http://www.youtube.com/watch?v=m5xCGZuvhWI)

    P.S. sarei curiosa di vedere la faccia di Marco e sentirne i commenti quando vedrà chi ha commissionato il video...

    P.P.S. l'autore di cui vi parlavo si chiama Don Winslow

    Un abbraccio!

    Gioia

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