Ciao a Tutti, allora partiamo per benino, leggere e capire i meteo
è di fondamentale importanza per una sicura e tranquilla
navigazione.
Leggere e capire le Grib penso che mi ci vorrà ancora del tempo.
Non è la prima volta che non le capisco e con me anche altri
navigatori, ma non mi sembra possibile sbagliare così tanto.
Dopo giorni in attesa che i venti girino a favore finalmente
questo accade e si decide di lasciare gli ormeggi, chi prima chi poi
ma insomma da La Restinga siamo partiti tutti nel giro di 5 giorni.
Per chi come noi è partito tra sabato e lunedì i venti previsti da
NE di 25 nodi si sono rivelati in venti da NE che sono arrivati anche
a 35 e solo le ultime 2 notti e l'ultima mattina sui 20 nodi. Ma
quello che maggiormente ha influito è stata l'onda molto fastidiosa
ripida e corta, frangente e incrociata. Almeno una decina di volte il
pozzetto è stato inondato, i tendalini laterali non hanno retto ed
alla fine siamo arrivati con quello di sottovento letteralmente
esploso da un'onda che ha attraversato il pozzetto e si è infranta
sullo stesso. Mentre quello di sopravento, sostenuto nel mezzo dalla
draglia ha retto 1 giorno in più, ma ha stappato 2 anellini e la
cimetta che lo teneva in posizione.
Anche il timone a vento non ha retto gli sforzi delle onde, una
vite del 6 è stata tranciata di netto la penultima notte da un'onda
che ha spostato la poppa di Chery facendola straorzare. Devo
sicuramente lavorare ancora molto per capire come utilizzare al
meglio la velatura di Chery per ottimizzare l'aiuto che il nostro GAS
ci può dare.
Tutto sommato ci è andata meglio che a Patrick del Mad'eo, rotto
anche lui la medesima vite e tranciato di netto la pala del timone
ausiliario al timone a vento (lui aveva il sistema completo), o a
Claudio del Poseidon che ha dovuto timonare sempre... lui ora è a
Dakar.
Insomma una bella prova, di quelle che lasciano il segno.
Nuvole, sabbia dal deserto, onde e creste spazzate dai venti, albe
e tramonti immersi nelle nuvole (sole poco e quindi risparmio
energetico). Ma anche delfini con salti incredibili, sprazzi di sole.
In cuccetta spesso e volentieri, nausea i primi giorni, poi il
fisico si adatta, le onde fanno trovare all'acqua strade per poter
entrare ovunque. Cibarsi e dormire... ma anche i pesci volanti
all'arrivo, per 2 ore tutt'intorno a Chery è un sollevarsi
dall'acqua per posarsi un po' più in là.
Il motore per ricaricare le batterie prima che sia buio, ma una
sera non parte... Il pignone del motorino non ingrana, con una chiave
faccio girare l'albero motore e finalmente parte, ma ci lascerà
sempre quel dubbio nella testa “PARTIRA'?”.
La pompa di sentina ogni tanto parte, ora qui in rada ho svuotato
tutti i gavoni e cercato le vie d'acqua, andranno sicuramente chiuse
per le prossime tratte.
Insomma il detto andare in barca a vela è come mettersi vestiti
sotto una doccia fredda a strappare i soldi potrebbe rivelarsi vero.
Ma purtroppo noi non abbiamo soldi da strappare e quindi tutte le
cose che abbiamo dobbiamo costruircele o ripararcele con quello che
abbiamo. Sicuramente tiene il cervello più attivo ed un grado
d'attenzione sulle cose differente. Ovviamente anche la nostra vita
diventa più complicata.
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