venerdì 3 gennaio 2014

Ciao a Tutti, allora partiamo per benino, leggere e capire i meteo è di fondamentale importanza per una sicura e tranquilla navigazione.
Leggere e capire le Grib penso che mi ci vorrà ancora del tempo.
Non è la prima volta che non le capisco e con me anche altri navigatori, ma non mi sembra possibile sbagliare così tanto.
Dopo giorni in attesa che i venti girino a favore finalmente questo accade e si decide di lasciare gli ormeggi, chi prima chi poi ma insomma da La Restinga siamo partiti tutti nel giro di 5 giorni. Per chi come noi è partito tra sabato e lunedì i venti previsti da NE di 25 nodi si sono rivelati in venti da NE che sono arrivati anche a 35 e solo le ultime 2 notti e l'ultima mattina sui 20 nodi. Ma quello che maggiormente ha influito è stata l'onda molto fastidiosa ripida e corta, frangente e incrociata. Almeno una decina di volte il pozzetto è stato inondato, i tendalini laterali non hanno retto ed alla fine siamo arrivati con quello di sottovento letteralmente esploso da un'onda che ha attraversato il pozzetto e si è infranta sullo stesso. Mentre quello di sopravento, sostenuto nel mezzo dalla draglia ha retto 1 giorno in più, ma ha stappato 2 anellini e la cimetta che lo teneva in posizione.
Anche il timone a vento non ha retto gli sforzi delle onde, una vite del 6 è stata tranciata di netto la penultima notte da un'onda che ha spostato la poppa di Chery facendola straorzare. Devo sicuramente lavorare ancora molto per capire come utilizzare al meglio la velatura di Chery per ottimizzare l'aiuto che il nostro GAS ci può dare.
Tutto sommato ci è andata meglio che a Patrick del Mad'eo, rotto anche lui la medesima vite e tranciato di netto la pala del timone ausiliario al timone a vento (lui aveva il sistema completo), o a Claudio del Poseidon che ha dovuto timonare sempre... lui ora è a Dakar.
Insomma una bella prova, di quelle che lasciano il segno.
Nuvole, sabbia dal deserto, onde e creste spazzate dai venti, albe e tramonti immersi nelle nuvole (sole poco e quindi risparmio energetico). Ma anche delfini con salti incredibili, sprazzi di sole.
In cuccetta spesso e volentieri, nausea i primi giorni, poi il fisico si adatta, le onde fanno trovare all'acqua strade per poter entrare ovunque. Cibarsi e dormire... ma anche i pesci volanti all'arrivo, per 2 ore tutt'intorno a Chery è un sollevarsi dall'acqua per posarsi un po' più in là.
Il motore per ricaricare le batterie prima che sia buio, ma una sera non parte... Il pignone del motorino non ingrana, con una chiave faccio girare l'albero motore e finalmente parte, ma ci lascerà sempre quel dubbio nella testa “PARTIRA'?”.
La pompa di sentina ogni tanto parte, ora qui in rada ho svuotato tutti i gavoni e cercato le vie d'acqua, andranno sicuramente chiuse per le prossime tratte.


Insomma il detto andare in barca a vela è come mettersi vestiti sotto una doccia fredda a strappare i soldi potrebbe rivelarsi vero. Ma purtroppo noi non abbiamo soldi da strappare e quindi tutte le cose che abbiamo dobbiamo costruircele o ripararcele con quello che abbiamo. Sicuramente tiene il cervello più attivo ed un grado d'attenzione sulle cose differente. Ovviamente anche la nostra vita diventa più complicata.

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