giovedì 12 dicembre 2013

Siamo nell'isola di El Hierro da qualche giorno, esattamente dalla sera di giovedì scorso. Eravamo rimasti a La Palma da dove siamo ripartiti appunto giovedì, ore 6.00 della mattina con Martigues che ci precede. Vento in faccia per le prossime 65 M ma ci rassegniamo al motore perchè ormai si è deciso di partire. A dire il vero per brevi tratti si riesce a fare anche un po' di vela, una bolina stretta, troppo al limite. Arriviamo alle 23.00, 17 ore totali di viaggio di cui solo 2 a vela, le restanti 15 a vela-motore. Che palleeeee!! Precisamente alle 21.00 arriviamo al Puerto de La Estaca, sul lato N/E dell'isola, dove non c'è un Marina, ma ci si può ormeggiare solo di lato all'interno del molo, che è altissimo e non proprio ideale per una barca che ci sbatte contro. In più dovremmo stare affiancati a Martigues, già schiacciata contro il muro. Tutto questo per una ventina di euro a notte senza servizi (acqua, elettricità, docce). L'idea non piace a nessuno e si decide di proseguire. Altre 10 M= altre 2 ore. Entriamo finalmente nel Puerto de La Restinga, a S/E. Ci sono due piccoli pontili pieni zeppi di barche di pescatori, barchini e “veleri” di passaggio. C'è già un piccolo pubblico che ci aspetta per prenderci le cime. Sembra però che non ci sia posto per tutte e due le barche. C'è il gruppo dei francesi che si prodiga per farci entrare in un posto troppo stretto per noi, mentre i tedeschi aiutano Martigues a sistemarsi in testa al pontile. Ne esce fuori un gran casino di gente e gran vociare. Al final il Capitano atterra sul pontile gridando “Bonsoir a tout le monde, les italiens sont arrivès!!”e tutto finisce in una gran risata generale. Al mattino ci svegliamo in questa nuova dimensione che è El Hierro, un'isola piccola piccola ma magica. C'è una quiete quasi surreale, il paesino è minuscolo ma trasmette una gran serenità. C'è solo il vulcano sottomarino attivo a pochi miglia a sud che ogni tanto scuote gli abitanti di questa terra già ricoperta di lava e li fa tremare. Le barche che sono qui hanno a bordo quella gente che ci si aspetta o si spera di trovare sempre. In realtà è la stessa gente che come noi era anche nelle altre isole, ma qui sembra proprio naturale che tutto diventi più familiare. Non facciamo neanche tempo a pensarlo che ci arriva subito l'invito per la sera dopo alla festa pre-Natalizia che una simpatica coppia di tedeschi sta organizzando. Siamo una decina di barche a vela in tutto, alcuni bloccati qui da parecchi giorni per colpa del vento contrario e anche per la nuova depressione in arrivo, prevista a breve. Abbiamo in comune tutti la stessa destinazione: Capo Verde. Si tratta solo di aspettare e perciò perchè non ingannare l'attesa festeggiando? Ognuno porta qualcosa e in un attimo la festicciola prende vita in un piccolo e riparato spazio appena fuori dal Marina. Alcuni tedeschi hanno persino fatto il vin brulè e la casetta di pan di zenzero. Arrivano all'ultimo due catamarani coinvolti subito nella festa con loro grande sorpresa e con un bel bicchiere di vino in mano. Serata piacevolissima che ha riscaldato gli animi di tutti. Ora siamo ancora qui in attesa che il maltempo si dissolva completamente e ci lasci partire. Stamattina è tornato il sole ma il mare là fuori è ancora agitato. Un paio di giorni per lasciarlo calmare e poi con un'altra pressione stabile anche questo piccolo angolo di paradiso si svuoterà dai suoi visitatori e ritornerà nella sua quotidianità ancor più pacifica. 

 
































 

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